È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CON BENJI SI PARLA DI DISAGIO MENTALE
20 Feb 2011 16:12
Dando seguito al protocollo d’intesa siglato con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, la Fondazione Teatro Garibaldi e il Dipartimento di Salute Mentale di Modica hanno organizzato insieme una conferenza dibattito dal titolo “Parole che raccontano, relazioni che curano”, che precederà lo spettacolo “Benji” in programma il prossimo mercoledì 23 febbraio. Alle ore 19 nella sala degli spettacoli del Teatro Garibaldi, la conferenza sarà introdotta dal Direttore Generale dell’Asp di Ragusa Ettore Gilotta, dal direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Modica Francesco Sanfilippo, dal Sindaco di Modica Antonello Buscema, dal Sovrintendente della Fondazione Teatro Garibaldi Giorgio Pace e dal sociologo del DSM Alessandra Barone. Sul tema “Parole che raccontano, relazioni che curano”, relazioneranno lo psichiatra Gianmichele Fontana e la psicologa Valeria Conte. Parteciperà al dibattito l’attrice Paola Di Meglio, protagonista di “Benji”.
Alle ore 21, quindi, andrà in scena “Benji – Adult child/Dead child”, in programma nella sezione “Ri.creazione – il tempo del confronto e dell’azione” della Stagione 10/11 della Fondazione Teatro Garibaldi. Il testo di Claire Dowie, tradotto da Anna Parmanzini e Maggie Rose e portato in scena da Paola Di Meglio con la regia di Cesare Lievi racconta la storia di un grave disagio psichico mettendo in scena una personalità scissa che per esistere in una collettività oppressiva deve crearsi un amico immaginario. E’ la storia di una ragazza, una ragazza comune, che ripercorre episodi della sua infanzia, della sua famiglia, della scuola, mettendo in luce la sua inadeguatezza, il suo essere diversa rispetto ai modelli imposti dalla società, il suo chiudersi in se stessa e il suo esplodere nella schizofrenia per manifestare quello che ha dentro che ha tenuto per troppo tempo compresso. Lo spettacolo si rivolge innanzitutto ai giovani, grazie al coinvolgimento degli studenti delle scuole della Città, per dare loro un’occasione di riflessione e approfondimento anche sul delicato tema del disagio mentale.
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