È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE
14 Apr 2010 20:54
LEONTINI. Signor Presidente, onorevole Presidente della Regione, onorevoli colleghi, personalmente sono di diverso avviso, rispetto a quanto detto dall’onorevole Cracolici. Ritengo che l’intervento del Presidente della Regione sia stato profondamente sbagliato, sia nel suo fondamento giustificativo che nel suo sviluppo e nei suoi contenuti. I condimenti continuo a definirli inqualificabili. E per condimento mi riferisco, ancora una volta, alla citazione del Ministro della Giustizia, i cui tratti peculiari sono universalmente riconosciuti e sono l’equilibrio, la saggezza, la moderazione, la correttezza, il garbo e l’eleganza; e dispiace sentire un Presidente della Regione riferirsi ad un Ministro senza essere stato probabilmente adeguatamente informato dai suoi consulenti. L’inchiesta amministrativa non consegue necessariamente ad ogni fuga di notizie che si verifichi in un procedimento pendente nella fase segreta delle indagini preliminari. Normalmente, in casi del genere, ci si limita a richiedere al competente Procuratore generale assicurazioni in ordine al fatto che sia stato aperto un procedimento penale per l’individuazione dei responsabili della divulgazione. L’inchiesta amministrativa è, invece, disposta quando, dal contenuto delle notizie diffuse, emergano possibili profili di abnormità nella condotta dei magistrati. Nel caso di Trani, l’inchiesta è stata disposta perché dalle notizie di stampa potevano ravvisarsi sia una grave violazione delle regole sulla competenza territoriale e funzionale del Tribunale per i reati ministeriali, sia l’esistenza di un possibile contrasto tra il Procuratore e il Sostituto nella gestione di un procedimento penale per fatti ascritti anche al Presidente del Consiglio. L’inchiesta era essenzialmente tesa ad accertare proprio questa abnormità. Viceversa nel procedimento pendente a carico del Presidente Lombardo presso la Procura della Repubblica di Catania, non emergevano, dalle notizie di stampa, profili di abnormità nella gestione del procedimento. Anzi, negli articoli in questione venivano riportate dichiarazioni attribuite al Procuratore della Repubblica di Catania con le quali questi, nel lamentare la indebita divulgazione di notizie, affermava di avere tempestivamente e correttamente aperto a riguardo un procedimento penale. Quindi, due fattispecie diverse. Quindi, un giudizio ingeneroso, sbagliato, scorretto, per il quale si dovrebbe soltanto chiedere scusa al Ministro della Giustizia! Per la terza volta questa Aula ha assistito alla evocazione di un livore universale, una sorta di complotto, di malanimo viscerale che, collegando posizioni diverse, attenterebbe alla serenità di impostazione e di azione del governatore e del suo Governo. Badate bene, uno può avere giudizi soggettivi diversi dall’altro sulla fuga di notizie e lamentare la fuga di notizie: ma cosa c’entra la fuga di notizie con l’esistenza di un procedimento del quale abbiamo appurato l’esistenza? Se il complotto fosse alla base dell’esistenza del procedimento, certamente sarebbe una cosa gravissima; ma nella tesi non tanto indiretta, non tanto dissimulata del Presidente della Regione, dal complotto deriverebbe l’esistenza di questo procedimento poi inquinato, alterato, volgarizzato da una fuga di notizie. Sono due cose diverse! Un conto è la fuga di notizie, altro conto è l’esistenza di un procedimento del quale abbiamo accertato essere in campo indagini e accertamenti. Noi auspichiamo che siano tutti a favore della condizione e posizione del Presidente della Regione, ma questo non vuol dire che si possa utilizzare il Parlamento per commentare le notizie giornalistiche, dopo avere riempito per due giorni le testate di tutto il mondo con la notizia che si sarebbero fatti i nomi di collusi, di politici mafiosi.
Abbiamo assistito alla ripetizione di alcuni titoli di giornale, abbondantemente consumati e commentati, che non hanno mai determinato conseguenze giudiziarie a carico di chicchessia e che sono, quindi, gratuitamente commentati, come altrettanto gratuitamente sarebbero commentati elementi a carico del Presidente, qualora venissero volgarizzati dalla stampa e non fondati su elementi esistenti, che non compete a noi conoscere in questo momento perché fanno parte di un’indagine e di un’attività per la quale questo dibattito non andava nemmeno ricercato; per dare la possibilità ancora una volta di riempire quest’Aula di un sentimento di livore e di complotto che sta minando l’attività della compagine governativa. Onorevole Presidente della Regione, quando lei riferisce di telefonate che, così come hanno riguardato lei – sempre sulla base di commenti giornalistici – hanno riguardato altri senza alcun costrutto e senza alcuna conseguenza di carattere giudiziario, allora non era neppure il caso di parlarne, se voleva distinguersi dallo stile che attribuisce all’assedio mediatico. Si è lamentato dell’assedio mediatico ed è venuto qui ad utilizzare lo stesso peso e la stessa misura come se il Parlamento attendesse che lo sfogatoio del Presidente Lombardo dovesse essere questa occasione. E ha citato noi, i colleghi, che sarebbero investiti di che cosa? Delle refluenze di una notizia giornalistica commentata dal Presidente. Guardi, onorevole Presidente della Regione, di recente questa Regione ha avuto a che fare con enti di formazione che, nella loro dimensione regionale, sono stati costituiti da colleghi parlamentari del suo partito e da presunti capi della mafia, e a questi enti di formazione, la Regione, mettendoli in fila assieme agli altri, ha elargito finanziamenti e contributi. Allora, bisogna stare attenti a parlare. E’ sbagliata l’utilizzazione di questo Parlamento per dire cose che si ritorcono come un boomerang! D’altronde, il Presidente è così oberato di lavoro che è difficile raggiungere la Presidenza e poter parlare con lui. Come si può parlare di politica col Presidente quando, così come lui stesso dichiara, emergono notizie riguardanti proprio l’esistenza di enti di formazione che, per distrazione o per notizie conosciute dopo, sono stati destinatari dell’attenzione della Regione, pur avendo al loro interno persone che la Magistratura ha poi indicato essere i capi della mafia? I capi, non i pupi, i pupiddi e i figghi dei pupiddi! Caro Presidente, la smetta di riempire il Parlamento di questo linguaggio e di questi riferimenti che si ritorcono come un boomerang nei confronti della sua azione, per certi aspetti disattenta. Come dovrei giudicarla, a me che piace la lingua italiana e la letteratura? Disattenta! Indulgente! Oggi nemmeno tardivamente autocritica, perché mi sarei aspettato, signori Assessori, anche magistrati, che, successivamente alla pubblicazione di certe notizie, un sentimento autocritico, preoccupato sulla necessità – caro Antonello Cracolici – di rompere, tranciare, certi possibili collegamenti, albergasse nell’animo del Presidente della Regione. Sarei stato felice di sentire il Presidente Lombardo dire: “sono preoccupato di ciò che è successo; adesso mi rimboccherò le maniche e mi preoccuperò di verificare che cosa è accaduto”. Non ho sentito una sola dichiarazione su questi argomenti. Sembra ci sia una utilizzazione propagandistica della lotta alla mafia, un motivo del venerdì che si copia il sabato e si dissimula la domenica. Onorevole Presidente Lombardo, ha riempito tre quarti d’ora di relazione con tutta una serie di intrattenimenti propagandistici. Ma a noi interessa la correttezza delle attività della Procura della Repubblica e rispettiamo il lavoro dei magistrati. Attenzione: mi riferisco alla Procura della Repubblica, Repubblica come Stato, come Nazione, non come testata giornalistica. Se Ella, Presidente, intendeva prendere le distanze dai commenti giornalistici, poteva farlo benissimo con dei commenti suoi, degli avvisi, dei comunicati stampa e tutto si sarebbe risolto. E invece no, ascoltiamo il coro – anche un po’ ipocrita – delle posizioni di chi oggi sottolinea la correttezza della sua impostazione. Ieri, per una fattispecie analoga, al suo predecessore si gridava in faccia che se ne doveva andare a casa. E sa cosa si scriveva? “Valutato che l’onorevole non è adeguato al compito di Governatore della Regione, per la delegittimazione che emerge dalla sua vicenda giudiziaria, la quale” – lo dico sottovoce come si esprime il Presidente Lombardo – “fermo restando la presunzione di innocenza, ripropone al più alto livello la questione morale e il nodo dei rapporti mafia-politica”. E sono gli stessi colleghi che stasera hanno parlato di correttezza dell’intervento: Cracolici, Speziale, De Benedictis e altri. Non siamo “dal venerdì al venerdì”, siamo “dal 2005 al 2010”. Siamo le stesse coscienze, le stesse persone, le stesse azioni, le stesse storie, gli stessi esiti, ma come mai queste difformità interessate? Altro che rapporto limpido! Mi hanno insegnato – non soltanto coloro alle cui fonti mi sono abbeverato, ma anche i maestri del pensiero a me avversario – che la limpidezza, alla quale Ella fa riferimento ha una sola radice: il collegamento tra la sua azione e la volontà degli elettori espressasi su un programma sottoposto all’elettorato! Quando questo collegamento viene meno non c’è più limpidezza! C’è deriva, c’è tradimento, c’è andare per un’altra direzione, non più sancita dal patto morale e politico fondato sul rapporto con gli elettori. Perché questo è venuto meno per una serie, per una somma di azioni del Presidente Lombardo. Siamo noi ad evocare questo clima del complotto e del livore voluto dal Presidente sin dall’inizio: i deputati che sono passati dal un partito all’altro, la stagione delle geometrie variabili, le alleanze con l’estrema destra, il protocollo d’intesa con i presidenti della sinistra (fatto il 30 marzo del 2009 contro il Governo Berlusconi “strangolatore”)……. queste sono le azioni del Governatore Lombardo, leader del suo partito. Non qualcuno contro lui, lui contro tutti. Ma non contro tutti nel senso ecumenico e universale del termine – perché a me, da questo punto di vista, non importerebbe se fosse contro i suoi avversari – ma essere contro tutti coloro che hanno determinato la sua elezione a Presidente, la dice lunga sulla sua volontà “limpida” di governare secondo il contratto con gli elettori. Un milione 862 mila voti, di cui suoi solo 300 mila. Degli altri, un milione nostri, 340 mila l’UDC, e 110 mila dei sicilianisti autonomisti. Ma come é possibile che in due anni sia stato capace di fare questo? E sciorina tutte le indicazioni del fallimento, per esempio la sanità! Ma proprio la sanità appartiene a questo Parlamento, nei confronti del quale c’è da esprimere un giudizio positivo, lusinghiero, ma nei confronti della cui attività, i nostri colleghi della sinistra, che oggi vantano queste riforme, non hanno votato favorevolmente. Quanto meno si sono astenuti o hanno votato contro. La più grande occupazione del potere in sanità che la storia della Sicilia ricordi è stata l’applicazione di questa legge, caro Assessore Russo e Presidente Lombardo.
Fate un giro per le ASP, dove “non si muove foglia che Lombardo non voglia”. Ci sono direttori generali che non fiatano se prima la cornetta non suggerisce, con la trasmissione persino dell’alito, quello che loro devono dire. C’è una occupazione selvaggia del potere in sanità, altro che riforma della sanità! Ci sono direttori generali che non sono compatibili, ce ne sono altri che non hanno i titoli – e su questo noi abbiamo già avviato le nostre iniziative finalizzate a verificare – ci sono direttori e dirigenti generali degli assessorati che ancora non hanno contratto perché la nomina, per autocritica e giudizio dello stesso Governatore, non è ovviamente fondata su pieni criteri di legittimità. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ci sono storie, esperienze territoriali, che la dicono lunga su questa finzione che vede oggi il governatore atteggiarsi a ‘nuova epifania della politica siciliana’, come se non fosse più grande di me e non avesse 25 anni di appartenenza al sistema politico siciliano, precedenti la mia formazione e la mia attività. Come se governando la provincia di Catania non fosse accaduto che si parlava di ritorno alla pubblicizzazione della gestione del servizio idrico, e lo dico sottovoce altrimenti lo sentono a Catania. Il presidente dell’ATO idrico, in presenza di una gara annullata dal CGA, mette insieme il presunto primo e il presunto secondo in una transazione, a gara annullata! Presidente, come si chiama questa categoria? E’ stata chiamata ritorno alla pubblicizzazione. Se le storie e i precedenti sono questi, di quale ritorno stiamo parlando? Ritorno a quello stile, ritorno a quel criterio, dell’occupazione, dei collegamenti. E per quanto riguarda la spesa, noi abbiamo chiesto l’accesso agli atti per Sicilia e Servizi, che ha speso in un mese 79 milioni di euro, e 300 milioni e più nell’arco temporale della sua esistenza per i servizi di informatizzazione delle nostre strutture amministrative regionali. Una spesa abnorme, una gallina dalle uova d’oro, una cosa folle, che nessuno oggi commenta quando parla di riduzione della spesa, di razionalizzazione delle risorse, compagni del PD! E’ facile venire qui a fare passeggiate pomeridiane e inventare slogan propagandistici che non servono a coprire le proprie magagne o inadeguatezze politiche, che sono sotto gli occhi di tutti, perché tutti conosciamo l’attualità, la cronaca e le vicende passate, che speriamo possano avere un angolino nella storia, ma che ancora risiedono nella pagina, non sempre aurea, della cronaca politica. E, allora, é sbagliato l’intervento; sbagliato perché non è il complotto che sta alla base dell’esistenza della Sua vicenda. Abbiamo appreso che esiste, prendiamone atto! Noi siamo garantisti, e aspettiamo!
Aspetti anche lei, e alla fine saremo contenti se tutto quello che è emerso – verificato – era assolutamente destituito di fondamento. Ma non attribuiamone al complotto l’esistenza, la fuga di notizie è un’altra cosa. Il suo intervento, onorevole Presidente della Regione, è stato sbagliato perfino nella genesi, nello stile, nei contenuti e nelle finalità; è stato un’offesa al Parlamento! Altro che correttezza! Le alleanze autonomiste, come le chiama lei, i pateracchi più insulsi della storia della Regione siciliana, come li chiamo io. E, poi fa il paragone con Milazzo. Ma nemmeno la storia conosce! Cosa c’entra Milazzo? Il sistema elettorale di Milazzo era lo stesso di quello che ha visto il Presidente Lombardo votato da 1 milione e 862 mila votanti? Il Presidente Milazzo è stato eletto in quest’Aula dai colleghi che applaudivano o votavano, con palline nere o bianche. Il Presidente Lombardo sta facendo un’operazione ovviamente analoga, per certi aspetti, quando si riferisce alle formule, ma totalmente distinta e distante dal punto di vista dei metodi, perché fondata immoralmente – parlo di moralità politica – sul tradimento del contratto con gli elettori, sul tradimento degli alleati, sulla soppressione degli alleati. Quando gli alleati vanno soppressi, quali motivazioni ci sono alla base della soppressione? Le ha indicate? Prima il Parlamento non era un’Aula giudiziaria e, quindi, noi sapevamo che non avrebbe potuto fare nomi, perché altrimenti gli avremmo detto di andare dai giudici invece di raccontarlo in quest’Aula. Il Parlamento di allora non aveva tempo da perdere per commentare notizie giornalistiche; ma il Parlamento di oggi conosce l’attività di questo Governo e l’ha già giudicata: la finanziaria ci attende, e perfino sulla finanziaria ci sono gli slogan! Stiamo lavorando tutti i giorni alla miriade di testi che vengono fuori dalla Giunta per questa finanziaria e per questo bilancio.
Ho già con me due faldoni enormi, non sono riuscito a raccapezzarmi, e c’è una modifica continua di formulazioni e di testi, come il collega De Luca ha evidenziato con difficoltà in Commissione, quando dava dei suggerimenti perché nemmeno lui, che pure ha condotto uno studio sul bilancio, riusciva a raccapezzarsi. Signor Presidente, nella prima formulazione della finanziaria e del bilancio, non era prevista la copertura finanziaria della legge sui rifiuti. Ma di cosa parla il Presidente Lombardo? Gliele hanno riferite queste cose? Chi scrive ciò che deve dire?
Ripeto, nella prima formulazione della finanziaria non c’era; l’assessore Russo sa bene che, successivamente, alla terza riformulazione, è stata integrata ed aggiunta una scheda. Dopo un mese di perdita di tempo! Dopo di ciò, la legge sui rifiuti è stata procrastinata di due anni con il colpevole esito, caro onorevole Cintola, che allora il deficit era una cifra, oggi quella cifra è giunta a un miliardo e cento milioni di euro in più. E quella legge fu procrastinata di due anni, perché in Commissione, nel novembre del 2008, fu bocciato il disegno di legge presentato dall’allora assessore Sorbello per pagare l’obolo alla stagione delle geometrie variabili, votando gli undici emendamenti presentati dall’onorevole Cracolici.
Il risultato é stato che la legge fu messa in un binario morto e abbiamo perduto due anni di tempo, con la conseguenza che ieri la fattispecie era l’insolvenza finanziaria ATO, Comuni e quant’altro, oggi la fattispecie è ‘Napoli 2’: la saturazione delle discariche e l’immondizia di Paternò che sta girando sui siti Internet in tutto il mondo.
Questo è il Governo Lombardo! Queste sono le conseguenze del Governo Lombardo!
Queste sono le perdite di tempo di chi ha fatto prevalere sui compiti di capo del Governo i compiti ingrati di capo del proprio Partito, che sulla coalizione deve lucrare danneggiandola, tradendo gli elettori, tradendo il patto con gli alleati. Questa è la deriva politica ed istituzionale di questo momento. Lo dico a lei come lo dico al Parlamento, lo dico ai cittadini, ai colleghi assessori, tecnici e non tecnici, perché questa è l’avventura che stanno contribuendo a mettere in campo. E quando nelle province si vuole votare democraticamente, caro Presidente Cascio, intervengono gli anatemi del Governo regionale e partono circolari o note dagli assessorati, per esempio dall’Assessorato dell’industria – diretto da dirigenti che non sono per niente vicini all’MPA, non sono stati scelti perché dirigenti dell’MPA ma sono stati scelti per il bene della Sicilia, perché rispondenti a criteri di elevatissima professionalità, soprattutto nel settore dell’industria – nelle quali vi è scritto di non andare alle elezioni perché bisogna dare tempo a due sindaci dell’MPA di modificare le proprie terne. Risultato: si perde un mese di tempo, si annullano le elezioni democratiche e si utilizza la perdita di tempo provocata dall’assessorato dell’industria per giustificare il commissariamento. Siamo alla vergogna! Siamo alla copertura della Sicilia di un lenzuolo di potere sempre più selvaggio! E qual è la differenza? Nel passato tutti hanno mirato al potere, ma un conto è fare il resoconto di una esperienza che dura 25 anni e che vede ciascuno degli uomini di governo avere messo, nel Paese o nella Regione, delle cannucce o delle bandierine su porzioni di potere, altro conto è pretendere di sostituire questi sistemi – altro che l’onorevole Cracolici dice di recidere -, in un anno e mezzo. Tutto ciò diventa violenza, progetto abnorme. E’ una cosa mostruosa perché, in un anno e mezzo, il presidente Lombardo ha deciso che deve sostituire i frutti ed i fantasmi della sua psicologia politica. Il ‘buon’ Cuffaro deve essere criminalizzato, deve essere messo all’indice; però, deve essere sostituito. Chi si incarica di sostituirlo? Il Presidente Lombardo con questa smodata attività di occupazione del potere, unico dato che emerge dall’attività di governo. Il Parlamento è stato investito di queste riflessioni quando il dottore Leotta, tecnico e consulente del Presidente Castiglione, venne scelto non certo per un connubio sottobanco tra Castiglione e la sinistra catanese. Non faccia ridere! E’ accaduto al Presidente Lombardo di mettere all’assessorato al bilancio colleghi miei e vostri, parlamentari del Partito democratico, appena si è insediato il Governo Lombardo; amici miei e dell’onorevole Bufardeci, consulenti al bilancio, persone gradevolissime, colleghi catanesi, della sinistra del Partito Democratico. Appena si è insediato l’onorevole Di Mauro, collega deputato ma anche assessore, le porte dell’assessorato del bilancio si sono spalancate alle consulenze riguardanti espressioni e proiezioni del Partito democratico. La smetta con il complotto e concludo perché, ormai, il complotto non convince nessuno. La gente e le comunità siciliane stanno lamentando, invece, un complotto della politica che sta spingendo se stessa. Si può presentare un disegno di legge, come quello che i nostri senatori hanno presentato in Parlamento, e non lo si può qui citare in modo scorretto. Quest’ultimo Governo, dice il disegno di legge nella sua relazione, possa essere sfiduciato e sostituito con un nuovo presidente eletto dall’Assemblea nell’ambito della coalizione che ha ottenuto la maggioranza alle elezioni, nel caso in cui sia stato violato il patto programmatico con gli elettori o si sia trasformata la maggioranza che sostiene il governo. Questo è il disegno di legge! Questi sono atti parlamentari! Le bugie, in Parlamento, aggravano la situazione. I siciliani hanno capito che c’è un complotto della politica. La casta è quella nella quale si entra, non certo per merito elettorale ma per una sorta di privilegio della camera caritatis. Si fanno gli incontri poco limpidi, ci si incontra in alberghi. Improvvisamente, si diventa alleati e la casta si autosospinge e va avanti. Questo la gente non lo vuole. State andando avanti come casta e quando poi titolano ‘La casta’, fanno riferimento alla categoria privilegiata di chi, scollegandosi dalla volontà degli elettori, va avanti per autospinte referenziali. Questo è quanto di più dannoso poteva capitare alla Sicilia e lei, onorevole presidente Lombardo, in questo momento ne è il simbolo.
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