COMMENTI ANONIMI CHE FARE?

Egregio Direttore,

seguo con piacere, e costantemente, il Suo giornale, soprattutto perché trovo una informazione locale puntualmente aggiornata. La dovizia di commenti rende altresì più interessante la notizia che viene illuminata da diverse posizioni, contribuendo, se ancora ce ne fosse bisogno, ad una comprensione ottimale  di fatti e opinioni.

 Soprattutto per gli argomenti di carattere politico, che in questo periodo non mancano, c’è un piacevole affollamento di commenti che riflettono, buon per voi, la consistenza numerica dei lettori.

Questo che potrebbe essere un elemento utile e positivo per il lavoro della redazione, viene trasformato, talvolta, nell’unico aspetto negativo che si riscontra leggendo gli articoli e i commenti.

Spesso appassionate difese delle proprie posizioni si trasformano in esagerate diatribe che sfiorano l’impudenza per i termini offensivi ed esageratamente ironici, privi di qualsivoglia controllo.

Pochi comprendono che il commento deve essere rivolto esclusivamente all’articolo, spesso si esagera, addirittura prendendo l’articolo a pretesto per scaricare tensioni e antipatie sull’avversario politico o sul politico di cui non si condivide la linea, senza minimamente pensare che se qualcuno riveste una carica, non è stato eletto o nominato per virtù dello spirito santo ma per volontà di elettori del tuo territorio.

Nessuno ci è imposto, siamo noi che ci imponiamo i governanti: tutti parlano di democrazia ma molti non sanno, minimamente, di cosa si tratta.

Ho potuto anche leggere come, spesso, viene criticato l’anonimato, che poi, spero, anonimato non sarà controllando voi l’origine dei messaggi; nel contesto delle tensioni accumulate, anche solo per delle posizioni od opinioni non condivise, ancorchè nel contesto di una serena obiezione, viene rimarcato pesantemente il fatto che qualcuno non si qualifica con nome e cognome.

Ritengo che la pretesa sia eccessiva, in un mondo pervaso dal web in cui pseudonimi e nickname sono all’ordine del giorno, segnale della nostra arretratezza di fronte ai fenomeni, per noi emergenti, della globalizzazione.

Pur tuttavia vorrei lanciare una proposta, da sottoporre, questa con piacere, alla valutazione dei lettori: non pubblicare commenti anonimi ove ricorrano riferimenti personali e quando il tono del commento deborda dai canoni della signorilità e del rispetto verso gli altri e le loro opinioni, il tutto, naturalmente affidato alla Sua competente valutazione.

Lettera firmata

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