“COMISO UNA CITTA’ CHE LEGGE”

Comiso è “Città che legge”. La speciale qualifica è stata riconosciuta dal Centro per il libro e la lettrua del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, d’intesa con l’Anci, ha stilato l’elenco dei comuni italiani a cui assegnare questo importante riconoscimento. Quest’ultimo è finalizzato a riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, capace di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva.

Insieme a Comiso, i comuni ammessi nel 2017 nel novero “Città che legge” sono stati Ciampino, Ciniselo Balsamo, Cisterna Latina, Città della Pieve, Cividale del Friuli, Civita Castellana, Civitavecchia, Colle Umberto, Concorezzo, Conegliano, Copertino, Perugia, Pordenone e San Giorgio Albanese.

“Questo prestigioso riconoscimento è motivo di orgoglio per la nostra città già definita da Gesualdo Bufalino piccolo granducato culturale – commenta il sindaco Filippo Spataro -. E’ un riconoscimento positivo per la nostra comunità e siamo sempre più convinti che investire sulla cultura di un territorio è un’appagante occasione di crescita sociale e anche economica qualora si riesca a coniugare felicemente cultura e turismo. L’inserimento in elenco consentirà di partecipare a bandi per attribuizioni di finanziamenti e incentivi. Sotto questo profilo Comiso ha le carte in regola: non solo perché è rientrato nei requisiti necessari richiesti, ossia la presenza nel territorio di rassegne con obiettivo la promozione della lettura, mi riferisco a Leggere Bufalino e Porta un amico in biblioteca, promosse rispettivamente in collaborazione con la Fondazione Bufalino e dalla biblioteca comunale Stanganelli, la presenza  ancora di più librerie, la partecipazione del Comune e di scuole a uno dei progetti nazionali del Centro libro e la lettura e perchè, infine, abbiamo ospitato progetti tesi alla promozione della lettura quali ad esempio le letture drammatizzate Giullarino e le favole ritrovate e Topo di biblioteca, ma perchè è città d’arte e di artisti, scrittori e operatori culturali che qui hanno trovato e trovano un humus favorevole  dove affondare profonde le loro radici”.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it