Comiso, il pittore Giovanni Pace: “Torneremo a guardare il mondo ma con un’altra luce”

“Sono giorni duri, difficilissimi -afferma il pittore di Comiso Giovanni Pace-. Bisogna però tenere duro e continuare a guardare al futuro con speranza. Torneremo a guardare il mondo con un’altra luce.

Fin qui ce l’abbiamo fatta ma dobbiamo proseguire in questo cammino. Io trovo la mia finestra nell’arte che mi permette di guardare ogni cosa da diversi punti di vista, di non smarrirmi, di proseguire dritto e raccontare anche questi giorni.

Ciascuno di noi ha una propria finestra sul mondo ed è quella che ci permette di continuare a sperare. Bisogna trovarla. Restiamo a casa e concentriamoci su di noi e sulla bellezza di quello che ci circonda. Questo non significa dimenticarsi delle difficoltà ma affrontarla nel modo giusto. Nella mia vita mi sono trovato a raffigurare prati e distese sterminate ma anche muri, sono quelli che dobbiamo abbattere, sono i nostri muri che non devono intralciare la nostra voglia e la nostra forza di andare avanti.

Ho dipinto finestre da cui si vedono panorami, ecco, sono quelli la nostra via. Sono i colori della primavera che sbocciano dopo la tempesta. Ho dipinto un quadro che raffigura un panorama dopo la tempesta. La nostra tempesta non è ancora passata -continua Pace- ma, dietro l’albero abbattuto c’è la vita. Ad uno sguardo attento non sfugge che nonostante in primo piano l’albero sia sofferente, dietro, all’orizzonte, esplodono i colori della vita. Luminose nuvole spazzate via dal vento e, tra le sfumature di giallo, rosso e azzurro, il blu oscuro contrasta.

Ed eccoli lì i mandorli in fiore, pennellate rosee che ricordano che la bella stagione è giunta. Circondano una casa, la avvolgono di quella natura incontaminata che contrasta con i muretti a secco. L’uomo costruisce muri, divide. La natura, materna, avvolge, crea, muore e rinasce. E se la tempesta lascia l’amaro dei rami spezzati, le radici sono e saranno lì a rigenerare vita e speranza. La luce oltre la siepe e i papaveri, le margherite. Pennellate infinitesimali, macchie di colore che accostate esaltano ogni cosa. Sono i colori che riportano la serenità nei cuori.

Ci sono giorni -conclude- che passano lievi ed altri gravati da mille pensieri. L’arte ne racconta i mille volte e ne trasmette le emozioni. Il mio pensiero in questo momento va alle vittime del covid19, ai loro familiari e a tutti coloro i quali stanno soffrendo. Continuerò a dipingere anche per loro. Non dobbiamo fermarci, mai.”

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