COME SI FA A COSTRUIRE UN MONDO A MISURA DI BAMBINO? REGALIAMO LORO UN SORRISO

Costruire un mondo a misura di bambino vuol dire partire dalle realtà locali e dalle città.

I governi e le autorità locali possono assicurare, attraverso una colla­borazione più stretta con ogni settore della cittadinanza, che i bambini siano posti al centro di ogni programma di sviluppo della comunità.

Sarebbe opportuno sostenere lo sviluppo dell’infanzia garantendo un sistema di servizi e un’adeguata assistenza ai genitori, alle famiglie e a tutti coloro che hanno responsabilità nella formazione dei cittadini di domani, così che possano provvedere al meglio allo sviluppo fisico, psicologico, sociale, spirituale e cognitivo del bambino.

Occorrerebbe potenziare e migliorare i sistemi sanitari e educativi locali.

Estendere inoltre la rete di protezione sociale in modo da ampliare l’accesso a servizi integrati e efficaci di salute, nutrizione e assistenza all’infan­zia per le famiglie e le comunità locali, tramite i servizi scolastici e sanitari di base e soprattutto dedicare un’attenzione particolare alle bambine e ai bambini in situa­zioni di disagio e di emarginazione.

 

I bambini vanno ascoltati e  va sviluppata la loro partecipazione, perché i bambini e gli adolescenti sono una risorsa. Sono cittadini in grado di contribuire alla costruzione di un presente e di un futuro migliore per tutti. Noi dobbiamo rispettare, a seconda della loro età, il loro diritto di espressione e di partecipazione su tutte le questioni che li riguardano.

Per questo motivo i politici dovrebbero impegnarsi a sviluppare e attuare program­mi volti a promuovere una partecipazione significativa dei bambini e degli adolescenti ai processi decisionali in tutte le questioni che li riguardano, incluse quelle relative all’ambito familiare e scolastico.

 

Una misura di protezione dell’ambiente deve essere obbligatoriamente prevista per il benessere dei bambini, perché dobbia­mo salvaguardare il nostro ambiente naturale. Esso è biodiversità, ricchezza di forme di vita, bellezza e fonte di risorse che migliorano la qualità della vita e assicurano il benessere delle generazioni pre­senti e di quelle future.  

Noi siamo in dovere di salvaguardare l’ambiente tenendo conto dei processi parte­cipativi e di quelli sostenibili, valorizzando le energie e le capacità di partecipazione dei ragazzi.

Noi dovremmo favorire la coesione familiare promovendo la giustizia sociale e il senso d’appartenenza alla comunità, oltre alla sicurezza e alla solidarietà tra gli individui, fattori essenziali per il benessere dei bambini.

Noi dovremmo adoperarci per offrire ai bambini una vita più sicura, svilup­pando misure di prevenzione adeguate e favorendone il rispetto.

Noi dovremmo promuovere la salute fisica, mentale e emotiva dei bambini e degli adolescenti offrendo loro servizi e opportunità per giocare, praticare lo sport e svolgere attività ricreative artistiche e culturali.

 

Nessuno ha il diritto di escludere un bambino perché la discriminazione genera un’angosciosa spirale di emarginazione economica, sociale e culturale che si autoalimenta e che mina la capacità del bambino di svilupparsi ap­pieno.

Ogni tipo di discriminazione va repressa e combattuta soprattutto contro i bambini, sia essa legata alla razza, al colore della pelle, al sesso, alla lingua, alla religione, alle opinioni politiche, alla nazionalità, alla provenienza etnica o sociale, alla proprietà, a una condizione di di­sabilità, alla nascita o a altri status.

Un’attenzione speciale va soprattutto rivolta ai bambini particolarmente vulnerabili e svantaggiati, per assicurare loro eguali opportunità di sviluppo.

 

Tutte le strutture scolastiche e le comunità locali vanno sostenute al fine di moni­torare e combattere il fenomeno dell’abbandono scolastico promo­vendo programmi innovativi.

In questa lotta all’esclusione si dovrebbero coinvolgere tanto le famiglie, le comunità locali e le ONG, quanto il Governo centrale, perché adotti e attui politiche di prevenzione, difesa e recupero dei bambini che vivono in situazioni di svantaggio sociale o in situazioni a rischio.

 

Forse sono degli obiettivi utopici per il mio umile sentire ma sarebbe opportuno crederci per concedere non la felicità a volte agognata e irraggiungibile ma un briciolo di serenità a tutti questi bambini il cui unico sogno è sorridere.

 

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