COME LA POESIA PUO’ DESCRIVERE I LOGHI ED I PERSONAGGI LEGATI ALLA MEMORIA

La sira va calannu  E l’anima e lu cori su mazziati Sulu u riuordu resta ri la stati. E lu rimpiantu ri li cosi iuti Con questi splendi versi di Elio Galfo inizia l’analisi del quarto incontro degli amici del Caffè Letterario “S.Quasimodo”. E’ stato un appuntamento non solo con la poesia né solo con la memoria ma anche con la storia firmata da poeti modicani che sono stati personaggi importanti per la città. I versi scelti tra i numerosissimi ascoltati sabato sera al Palazzo della Cultura danno voce al sentimento di nostalgia che coglie coloro che guardano al passato. Descrivono ciò che è stato e che inevitabilmente non potrà più essere: le persone incontrate, e la vita nel suo inesorabile scorrere.

“Ci sono, nella memoria della nostra città, – afferma il presidente del Caffè Letterario Domenico Pisana-  personaggi che attraverso la loro poesia e narrativa hanno emesso la loro voce che è rimasta viva al di la della loro presenza fisica”. Le voci che sono risuonate discrete ma incisive sono state quelle di Giorgio Candiano, Elio Galfo, Franco Antonio Belgiorno, Mario Agosta , Nannino Ragusa e Beniamino Scucces.  Ciascuno a suo modo i poeti che sono stati ricordati sono stati esempio di come la poesia possa descrivere luoghi e personaggi legati alla memoria di ciascuno di noi.

La serata è stata un lungo ma mai stancante alternarsi di poesie e momenti introduttivi che in cui lettori raffinati come Daniele Cannata, Alessandra Pitino e Giorgio Sparacino si sono avvicendati con lettori altrettanto profondi come Franca Cavallo, Antonella Monaca e Giovanna Drago. Alcune poesie sono state sottolineate dal canto del gruppo di cantori della contea Muòrika mia. Di Mario Agosta si è parlato per la sua capacità di aver saputo descrivere e dar voce ad un personaggio che fa ha fatto parte della storia ci ciascuno di noi: Giufà. Mario Agosta ne ha raccontato vicende e intrecci raccontando con lui l’essenza del popolo in particolare del mondo contadino.

Un altro momento di alta poesia è stato l’incontro con Franco Antonio Belgiorno indimenticato signore d’altri tempi che a Modica ha donato il suo carattere schietto ed ironico. Belgiorno ha dipinto Modica, le sue vie e le case imbibendo il pennello nella memoria entrando nel cuore delle cose raccogliendone il senso profondo. Giorgio Candiano è stato poi ricordato insieme alla figlia Maria che ne ha descritto la figura non solo di padre ma anche di uomo attento e profondamente amante della sua città.

Poi è stata la volta di Elio Galfo cantore dell’inquietudine del vivere, poeta della celebrazione della natura. E ancora Nannino Ragusa ricordato con la figlia Giada per essere non solo poeta del dialetto ma anche studioso della lingua Siciliana di cui ha fissato regole valide ancora oggi per chi si accosta allo studio della lingua. A chiudere la serata le poesie di Beniamino Scucces poeta della vita e dei sentimenti. Ancora una volta una serata ricca di emozioni e di ricordi in cui la poesia come è costume del Caffè Letterario è stata unica protagonista con le sue suggestioni e le emozioni che sole riescono a giungere in fondo all’animo di chi sa ascoltare. (Marcella Burderi)

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