Come il Covid ha cambiato i nostri consumi: crolla il mercato delle auto, sale quello dei piccoli elettrodomestici

Il Covid ha travolto le nostre vite non solo dal punto di vista delle abitudini. Ha letteralmente cambiato il nostro modo di acquistare. E’ questo il dato che emerge dall’analisi della 27esima edizione dell’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia.

La  spesa per i veicoli si riduce del 15,7% (crolla l’auto -19,3%), ma cresce il valore di segmenti chiave legati alla trasformazione tecnologica della casa come l’Information Technology (+23,5%) e i piccoli elettrodomestici (+9,5%).

I cali più pesanti si registrano naturalmente in tutte quelle regioni che da marzo sono praticamente il lockdown: in Lombardia (-12,7%), Veneto (-12,4%) e Marche (-12%).

L’esplosione dello smart working e della didattica digitale integrata ha restituito centralità alla dimensione familiare, orientando il lifestyle verso la funzionalità, la sicurezza e il comfort degli ambienti domestici. Lo spiegano chiaramente due dati: il +30% dei congelatori e il +37% dei wine cabinet. La casa diventa, al contempo, un rifugio e uno spazio sempre piu’ votato al benessere.

Il mercato dei veicoli (auto nuova, usata e due ruote) – di fatto azzerato durante il lockdown – riesce a scongiurare il tracollo grazie agli ecoincentivi statali, che hanno determinato una ripresa significativa del settore a partire soprattutto dal mese di agosto, anche se la decelerazione delle perdite era già cominciata a giugno: il 2020, secondo l’Osservatorio Findomestic, si chiuderà a quota 33,5 miliardi.

Per le famiglie italiane le auto usate, pur in flessione del 13%, continuano a rappresentare la voce di spesa più consistente con 17 miliardi di euro totali. Le compravendite stimate per la fine dell’anno saranno 2.494.500, il 13,6% in meno rispetto al 2019. La Lombardia guida la classifica con quasi 370.000 passaggi di proprietà nonostante il calo piu’ marcato in Italia (-16%). Seguono il Lazio con circa 250.000 (-13,8%) e la Campania con poco meno di 244.000 auto usate vendute (-11,8%). L’unica regione con un tasso di decremento ad una sola cifra e’ la Sicilia (-9,2%).

Vi è anche una sostanziale crescita delle vetture ad alimentazione alternativa – GPL, metano, ibride ed elettriche – si attesta all’8,9% dopo i primi 9 mesi dell’anno. E’ green una vettura su quattro tra quelle di nuova immatricolazione, con una conseguente erosione delle quote di mercato sia dei veicoli a benzina (40% delle vendite, in calo del 39,4% sul 2019) che di quelli diesel (35% del totale, con un passivo del 44,1%). Nel segmento della mobilità sostenibile, le auto a motorizzazione elettrica sono protagoniste di un vero e proprio boom con una crescita del 73% sull’immatricolato; perdono appeal, al contrario, i veicoli alimentati a Gpl (-39,9%) e, in parte, anche quelli a metano (-12,4%).

I motoveicoli spopolano nel sud Italia. Il segmento dei motoveicoli risente in misura relativa dello scenario di crisi: il ridimensionamento del fatturato si ferma all’8,3%, per un valore complessivo di 1,6 miliardi. Le vendite di due ruote hanno fatto registrare un incremento particolarmente sensibile in estate e in particolare a giugno (+35,4%) e agosto (+41,4%): un effetto della revisione dei paradigmi della mobilità in tempi di emergenza pandemica, che comporta una crescente preferenza per gli spostamenti senza mezzi pubblici.

 

Nell’ampio paniere della tecnologia consumer, le performance dei mercati risultano particolarmente variegate. L’impennata dell’information technology (+23,5%) alimenta un giro d’affari complessivo da 2,4 miliardi di euro: si tratta dell’unico segmento con bilanci positivi in tutti i singoli mesi del 2020, con un picco di crescita del 47,8% a maggio. Tra i prodotti di maggior successo figurano le webcam (+60,3%), i pc portatili (+53,1%) e anche i tablet (+20,7%): un chiaro esito della svolta smart del lavoro e dell’istruzione. Dei 2,4 miliardi spesi dagli italiani in I.T., 480 milioni sono concentrati in Lombardia (+30%), 248 in Veneto (+20,9%) e altrettanti in Emilia Romagna (+22,1%). La regione che fa segnare la crescita maggiore è la Liguria con +32,1% (74 milioni totali), mentre nel Lazio l’espansione del mercato si ferma al 17,9% (a quota 202 milioni).

Nel comparto tech, anche l’andamento dei piccoli elettrodomestici è decisamente favorevole: con un bilancio in aumento del 9,5% il segmento tocca un valore di 1,7 miliardi di euro. La variazione positiva è maturata soprattutto tra maggio e giugno (rispettivamente +36,5% e +36,7%) grazie in particolare alle vendite di tagliacapelli (+60,6%) e robot da cucina (+28,2%), riflesso delle nuove esigenze sviluppate durante il lockdown scattato a marzo. Anche per i piccoli elettrodomestici è in forte crescita l’apporto degli acquisti tramite l’e-commerce: +53,9% in valore e incidenza al 34,8%.

E’ in sofferenza, invece, il mercato dei grandi elettrodomestici, che scivolano a 3 miliardi complessivi con una contrazione del 5,5%, nonostante lo sprint di prodotti come i congelatori (+30,1%) e le wine cabinet (+36,7%). Negativa è anche la performance della telefonia, che perde il 6,9% arretrando a 5,3 miliardi complessivi, nonostante il boom degli acquisti sul web: +61,9% per un’incidenza del 14%. Pesa, in particolare, il calo degli smartphone (-6,9%), che non è compensato dal notevole incremento delle cuffie (+47,7%) e dei dispositivi wearables (+8,7).

 

La scalata dell’e-commerce si rispecchia in un altro dato rilevato dall’Osservatorio Findomestic: oggi oltre la metà degli italiani – per la precisione il 56% – preferisce comprare su Internet anziché in negozio.

Da marzo ad oggi, sono tanti gli italiani che hanno acquistato online prodotti mai acquistati precedentemente sul web: il 22% ha fatto per la prima volta la spesa alimentare, l’11% ha acquistato piccoli elettrodomestici, il 10% ha ordinato telefoni, libri, cosmetici e articoli per il fai-da-te e l’8% ha comprato giocattoli e prodotti informatici. Ad aver beneficiato di piu’ del contributo dell’online e’ proprio il mercato della tecnologia consumer dove l’incremento della spesa sul web (+46%) è riuscito a compensare nei primi 9 mesi dell’anno la riduzione dei consumi sul canale fisico (-8%) permettendo all’intero comparto di chiudere sui livelli del 2019 (-0,1%).

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