COL CALDO MITE IN UNA DELLE CAVE PIÚ SUGGESTIVE DEGLI IBLEI

Il Club Alpino Italiano di Ragusa continua la sua attività escursionistica andando alla scoperta di luoghi nuovi e in vari momenti delle stagioni, non conoscendo momenti di sosta durante l’anno. Domenica prossima una folta comitiva di appassionati attraverserà la Cava de Servi nella prima parte della sua conformazione, di facile accesso ma molto suggestiva.

Nella Cava scorre il fiume Tellesimo le cui sorgenti sono in contrada Bellocozzo e che dopo circa quindici chilometri, sfocia nel fiume Tellaro; il suo habitat ha una grande varietà di elementi floreali, tipiche delle cave iblee e che è d’obbligo non danneggiarli o portarli via in quanto è molto difficile che possano attecchire perché sottratti al loro naturale ambiente. Anche la presenza della fauna riveste una particolare importanza per l’equilibrio ecologico della zona, infatti, vige il divieto dell’attività venatoria in quasi tutta la zona e molte specie sono rare e protette come i volatili migratori e i rapaci.

Il livello delle acque del Tellesimo varia durante l’anno, essendo un fiume anche in estate c’è una cospicua presenza, ma in occasione di piogge continue, il loro livello sale di molto ed è prudente avventurarsi nei pressi del loro flusso. Vengono ovviati i termini tipicamente scientifici e i particolari perché le pubblicazioni sono dettagliate e varie.

I limiti del corso della Cava erano abitate fino dall’era preistorica e tuttora numerose tracce sono presenti sulle pareti e nelle aree limitrofe, alcuni delle quali tuttora visibili.

L’area non è molto frequentata dagli escursionisti, in particolare la parte media e bassa nei pressi del fiume Tellaro, dovuto ciò alle pareti alte e a strapiombo e alla profondità dell’acqua, formando dei veri canyon che obbligano chi vi entra ad uscire dalla parte finale del corso del fiume.

Il gruppo del CAI percorrerà circa sei chilometri partendo dal cancello della forestale con un percorso ad anello che li riporta al punto di partenza; l’andata è caratterizzata dallo scenario che offre il fondo della Cava immerso in una fitta vegetazione con sotto lo scorrere lento dell’acqua. La risalita avviene per una vecchia scala che riporta la comitiva su una strada sterrata pianeggiane e molto panoramica, fiancheggiata da conifere e da piccoli arbusti.

L’escursione è di media difficoltà e con un piccolo dislivello, ma richiede sempre una buona preparazione fisica; obbligo calzare le scarpe da trekking e i pantaloni lunghi, avere nello zaino tutto l’occorrente per trascorrere fuori una piacevole giornata.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it