#COGLIONE NO!

“Giovane si, coglione no” è lo slogan della campagna rilanciata sui social network da ZERO, un collettivo di (appunto) creativi che si sono dedicati a fare piccoli “spot” chiari, divertenti e rappresentativi di una condizione difficile, soprattutto in Italia.

“E’ la reazione di una generazione di creativi alle mail non lette, a quelle lette e non risposte e a quelle risposte da stronzi. 
È la reazione alla svalutazione di queste professionalità anche per colpa di chi accetta di fornire servizi creativi in cambio di visibilità o per inseguire uno status symbol. 
È la reazione a offerte di lavoro gratis perché ci dobbiamo fare il portfolio, perché tanto siamo giovani, perché tanto non è un lavoro, è un divertimento. Questo gennaio ZERO vuole unire le voci dei tanti che se lo sentono dire ogni volta. Vogliamo ricordare a tutti che siamo giovani, siamo freelance, siamo creativi, ma siamo lavoratori, mica coglioni.”

La campagna sta spopolando sul web, dove la facilità di condivisione ne incentiva un fluido diramarsi. Una campagna a cui difficilmente ci si può sottrarre, che corrobora le più apatiche coscienze, soprattutto in questo particolare periodo storico, quando, finita l’università ti trovi in quel limbo della ricerca di un impiego, ma sei troppo vecchio per essere assunto con quei contratti che consentono alle imprese di risparmiare sui contributi da versare e, contemporaneamente, troppo giovane per aver maturato l’esperienza richiesta, di solito 5 o 6 anni nell’ambito di interesse.

Una campagna intelligente che ha anche il merito di arrivare al momento propizio.

Il collettivo che la ha ideata, realizzata e proposta è composto da si fa chiamare “Zero” perché, come scrivono sul blog “Zero perché il mondo è finito e non ce ne siamo accorti. Perché è finita la nostra fiducia nei confronti di qualsiasi istituzione, di qualsiasi forma di rappresentazione, di qualsiasi senso che voglia dirsi unico, atavico, assoluto, definitivo. Zero perché i soldi sono finiti. Da un pezzo. E noi di soldi nostri non ne abbiamo mai avuti. Zero perché quando sono cadute le maschere delle mille opportunità che doveva darci il terzo millennio, ci siamo ritrovati senza scelta. Spalle al muro. Zero che è la metà di un codice binario, nostra essenza linguistica. Il codice del DNA che lasceremo ai figli degli immigrati. Zero perché qua fuori non c’è più nessuno. Zero perché finalmente possiamo partire perché sappiamo da dove partire. Zero come tutto quello che abbiamo da perdere. Zero come la fiducia in noi stessi che faremo finta di avere. Zero come quello che vogliamo dire. Zero quello che c’è rimasto da dire. Zero quello che abbiamo capito finora. Zero è forse tutto ciò che riusciremo a capire. Zero è il buco nero che risucchia il nostro universo pieno di rifiuti. E risucchia anche l’unica parola che lo compone. E tutte e quattro le sue lettere. Zero come la farina dei parlamentari, dei ragazzi dei quartieri alti, e di quelli dei quartieri bassi. Zero come il coraggio, come la paura, come la rabbia, come la vendetta e come la pace. Zero come ieri, oggi e domani. Zero come queste righe. Zero come noi”.

Tre video e un progetto per raccontare e condividere le difficoltà lavorative che i giovani creativi (e non solo) devono affrontare ogni giorno in Italia, tra ignoranza e sfruttamento. I video sono pubblicati su youtube “per la realizzazione dei quali nessun creativo è stato pagato”. Dissacranti e molto attuali, sono tutti da vedere.

sono ideati e girato da Stefano De marco, Niccolò Falsetti e Alessandro Grespan. A completare il team ci sono Luca Di Giovanni nei panni dello sfruttatore di turno, e Benjamin Maier alla fotografia.

Stefano, Niccolò e Alessandro sono attualmente impegnati nella realizzazione del primo documentario sull’esperienza Erasmus, appunto titolo è Erasmus 24_7, perché sette sono le città attraverso le quali ripercorrono in prima persona l’esperienza all’estero, passando da Istambul a Bordeaux, da Valencia a Praga, Roma, Lisbona e Berlino. Sul blog di Zero è possibile visionare i filmati.

 

                                                                       

 

 

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