CODACONS LANCIA LO “SCIOPERO DELLA VERDURA”, L’APPELLO AI CONSUMATORI A NON ACQUISTARLA SE COSTA TROPPO

Nel 2011 le famiglie italiane hanno ridotto gli acquisti di frutta e verdura di oltre 9 chili: questi i risultati di un’analisi condotta da Confagricoltura, Cia ed altri gruppi associati i quali hanno rilevato come nell’ultimo anno ogni nucleo ha acquistato cinque chili in meno di frutta, tre chili in meno di verdura e un chilo mancante di ortaggi surgelati. In undici anni gli acquisti sono diminuiti del 23%, passando dai 450 chili a famiglia del 2000 ai 347 chili del 2011, ossia cento chili in meno a famiglia.

Per il Segretario Nazionale  del Codacons Francesco Tanasi questi dati sono solo la conferma di quanto l’associazione va dicendo dal 2002: i prezzi di frutta e verdura, con l’arrivo dell’euro, sono immediatamente raddoppiati secondo la nota equazione 1000 lire uguale 1 euro, una speculazione bella e buona che ha determinato un progressivo crollo dei consumi: “Lancio perciò – ha detto Tanasi – lo sciopero della verdura e invito i consumatori a non acquistare frutta e verdura  a prezzi alti perchè, salvo rarissime eccezioni, dimostra che è in corso una speculazione o che il prodotto è decisamente fuori stagione.”

A consentire queste speculazioni secondo il Codacons è l’inerzia del Governo oltre al fatto che nulla è stato tentato  né per accorciare la filiera, né per convincere i fruttivendoli a indicare il doppio prezzo. E’ evidente, infatti, che se ci sono ben settepassaggi prima che il prodotto arrivi dal campo alla tavola ogni aumento diventa esponenziale ed è  anche per questo che dovrebbero essere stabiliti incentivi e disincentivi per accorciare la filiera e favorire la vendita diretta produttore-consumatore.
Per abbattere i prezzi basterebbe poi prevedere il doppio prezzo, ossia l’obbligo per i fruttivendoli di indicare sia il prezzo al dettaglio che all’ingrosso, ossia non solo il tradizionale prezzo di vendita ma anche il prezzo pagato dal commerciante stesso al grossista, con la percentuale di incremento, come si fa in occasione dei saldi, un meccanismo che, in nome della trasparenza del prezzo, magicamente bloccherebbe inflazione e speculazioni.

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