Clima alla rovescia, ormai a Ragusa piove più che in Lombardia

L’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche conferma come le recenti piogge, pur ristorando i territori, non abbiano arrecato significativi apporti alla soluzione delle criticità idriche, che stanno colpendo soprattutto il Nord Italia. Si scopre così che a Ragusa sono caduti quasi 72 millimetri di pioggia, mentre in Lombardia le ultime perturbazioni hanno portato soltanto 23,4 mm., senza alcuna positiva conseguenza sulle esangui portate di fiumi come l’Adda, ormai allo stremo.


“Scarsi livelli pluviometrici e crescente urbanizzazione riducono la permanenza dell’acqua sul territorio. Per questo- torna a ricordare Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi)- è necessario creare una rete di piccoli e medi invasi, capaci di trattenere le piogge per utilizzare tale disponibilità idrica nei momenti di bisogno”.

“Soprattutto in una contingenza difficile come l’attuale è urgente intervenire per ottimizzare ed aumentare le disponibilità idriche, ormai non solo indispensabili per la vita, ma fattore produttivo, determinante per l’autosufficienza alimentare ed energetica. Ancora una volta, il 90% della pioggia caduta è andata inutilizzata verso il mare: è come avere un serbatoio bucato” aggiunge Massimo Gargano, direttore generale di Anbi.


In Sicilia, l’apporto pluviometrico medio è stato di 23 millimetri, ma con una distribuzione “a macchia di leopardo”: se a Ragusa sono caduti quasi 72 millimetri di pioggia, a Catania si sono registrati poco più di 2 mm., mentre a Marsala ed Agrigento 7,9 e 9,7 mm. rispettivamente.

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