È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CITTADINANZA ONORARIA A TUTTI I BAMBINI NATI RAGUSA DA GENITORI STRANIERI
01 Lug 2014 09:32
Il Mediterraneo, che storicamente è stato luogo di incontro di popoli e condivisione di culture, è ormai diventato un immenso cimitero in mare. Sono le ottuse politiche restrittive governative ed europee le principali responsabili: se si fosse riconosciuta la protezione umanitaria di 1 anno a tutti/e coloro che fuggono dalle guerre (come è avvenuto per gli irakeni ed afghani ) e fosse stato riconosciuto il diritto d’asilo europeo (per iniziare la procedura nel luogo dello sbarco e concluderla nel paese europeo prescelto), in poche settimane migliaia di richiedenti avrebbero potuto ricongiungersi ai propri familiari in altri paesi europei. Invece, in base alla rigida applicazione della convenzione di Dublino,i/le richiedenti asilo, una volta iniziata la procedura in Italia, devono attendere oltre un anno per vedere esaminata la propria richiesta, con sempre più frequenti responsi negativi. Se il diritto d’asilo europeo ed i canali umanitari fossero stati riconosciuti, tante tragedie, fra cui l’ennesima strage di queste ultime ore, sarebbero state evitate. Basta naufragi, basta morti in mare, in Europa non ci siano più clandestini, ma solo cittadini.
Alle morti in mare, da Ragusa, rispondiamo con l’integrazione. I nostri governanti se ne fregano delle vite umane e pensano solo a blindare le nostre frontiere , trasformando porzioni della nostra isola in lager dove tenere segregate a tempo indeterminato migliaia di persone, come accade nel mega Cara di Mineo, a Caltanissetta-Pian del Lago, Trapani, o facendo proliferare centri informali d’accoglienza in palestre,scuole, tendopoli in tutta l’isola .
Il Mediterraneo, il mare che storicamente è stato luogo di incontro e condivisione di popoli e culture, è ormai diventato un immenso cimitero in mare: sono decine di migliaia le vite sparite nel nulla che gridano rispetto dei loro diritti negati, verità e giustizia.
Con quale faccia i rappresentanti istituzionali parlano di politiche migratorie, quando dalla strage del 3 ottobre a Lampedusa nulla si è fatto per modificare vergognose legislazioni liberticide che tante tragedie e vittime innocenti hanno causato ed invece hanno ingrassato le mafie mediterranee.
Sono le politiche governative ed europee delle larghe intese le principali responsabili: se si fosse riconosciuta la protezione umanitaria di 1 anno a tutti/e coloro che fuggono dalle guerre (come è avvenuto per gli irakeni ed afghani ), in poche settimane migliaia di richiedenti asilo avrebbero potuto ricongiungersi ai propri familiari in altri paesi europei. In base all’ottusa applicazione della convenzione di Dublino, i/le richiedenti asilo, una volta iniziata la procedura in Italia, devono attendere oltre un anno per vedere esaminata la propria richiesta, con sempre più frequenti responsi negativi. L’anno scorso numerose associazioni antirazziste e reti di movimento, dopo il proliferare nel silenzio delle tragedie del mare, lanciarono la campagna nazionale per il diritto d’asilo europeo, per iniziare la procedura nel luogo dello sbarco e concluderla nel paese europeo prescelto; se il diritto d’asilo europeo ed i canali umanitari fossero stati riconosciuti, tante tragedie, fra cui l’ennesima strage di queste ultime ore, sarebbero state evitate.
Basta naufragi, basta morti in mare, ci vogliono soluzioni concrete, ci vuole il Diritto d’Asilo Europeo.
In Europa non ci siano più clandestini, ma solo cittadini.Non è possibile, in un Paese civile, che una persona nata in Italia attenda 20 anni per ottenere la cittadinanza. Che differenza c’è tra un bambino di genitori stranieri nato in Italia e un bambino di genitori italiani nato nello stesso Paese? I bambini non vedono tra loro nessuna differenza. Sono nati nella stessa città, frequentano gli stessi luoghi, fanno gli stessi giochi. Perché allora non riconoscere la cittadinanza onoraria a tutti i bambini, figli di genitori stranieri, nati in Italia? Anche se la cittadinanza onoraria non ha in concreto alcun valore reale, si tratta di un gesto politico e sociale molto forte. Un segnale lanciato al governo nazionale: tutti i bimbi nati e residenti in Italia sono Italiani. Ragusa è terra di frontiera, terra di sbarchi, di approdo, di accoglienza. Anche a Ragusa il numero di bambini e ragazzi, nati nella nostra città ma privi di cittadinanza italiana, iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado aumenta in modo sostanzioso. Bambini nati a Ragusa da genitori ragusani e loro coetanei nati a Ragusa da genitori stranieri frequentano le stesse scuole, studiano sugli stessi libri, hanno gli stessi insegnanti. La scuola, anche a Ragusa, è il luogo dove si fa integrazione, il luogo in cui, di fatto, si costruisce la cittadinanza.
Perchè allora non conferire anche a Ragusa, partendo dalla scuola, da chi frequenta la scuola, la cittadinanza onoraria a tutti i bimbi e ragazzi nati e residenti nella nostra città?
Rivolgiamo questo appello all’amministrazione e alla cittadinanza tutta, All’interno del progetto della Casa dei Diritti c’è lo sportello delle Seconde Generazioni, che si occuperà proprio di favorire meccanismi di socialità ed integrazione, a partire dalla richiesta della cittadinanza onoraria per tutti i bambini nati e residenti a Ragusa.
Non ci sono stranieri nati in casa nostratutti i bambini nati e residenti a Ragusa sono Ragusani.
All’interno del progetto della Casa dei Diritti (per cui c’è una petizione popolare ed una raccolta firme in corso) c’è lo sportello delle Seconde Generazioni, che si occuperà proprio di favorire meccanismi di socialità ed integrazione, a partire dalla richiesta della cittadinanza onoraria per tutti i bambini nati e residenti a Ragusa.
Cittadinanza è integrazione.
All’interno del progetto della Casa dei Diritti c’è lo sportello delle Seconde Generazioni, che si occuperà proprio di favorire meccanismi di socialità ed integrazione, a partire dalla richiesta della cittadinanza onoraria per tutti i bambini nati e residenti a Ragusa.All’interno del progetto della Casa dei Diritti c’è lo sportello delle Seconde Generazioni, che si occuperà proprio di favorire meccanismi di socialità ed integrazione, a partire dalla richiesta della cittadinanza onoraria per tutti i bambini nati e residenti a Ragusa.
Non ci sono stranieri nati in casa nostraAll’interno del progetto della Casa dei Diritti c’è lo sportello delle Seconde Generazioni, che si occuperà proprio di favorire meccanismi di socialità ed integrazione, a partire dalla richiesta della cittadinanza onoraria per tutti i bambini nati e residenti a Ragusa.
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