CINQUE PUNTI, NONOSTANTE TUTTO

Vittoria sofferta, più nel gioco che nel punteggio, per il Padua che, nonostante i 63 minuti giocati in inferiorità numerica, ha la meglio sul Syrako Siracusa, ipotecando di fatto il titolo di campione d’inverno e la conquista della Coppa Barocco.

 

Dopo 80 minuti nervosi, difficili, duri, a tratti cattivi, il Padua Rugby Ragusa, in una formazione inedita che vedeva tanti titolari assenti per diversi motivi, ha ragione del Syrako Siracusa e porta a casa cinque punti fondamentali per il prosieguo del campionato. Il 24 a 8 finale farebbe pensare a un incontro “governato” dalla squadra di casa; in realtà non è stato così perché, complici i tanti falli di Iacono e compagni (mai visto un Padua così indisciplinato), i cartellini (alla fine i ragusani ne collezioneranno ben 4 e il quinto diventerà un rosso), e una serie incredibile di errori (troppi per una squadra tecnica come quella iblea), il Syrako è sempre stato in partita e per larghi tratti ha anche tenuto in mano il pallino del gioco. Ma la differenza tecnica e la tenuta fisica tra i due XV è grande e alla fine il Padua ha avuto, con merito, bisogna dirlo, la meglio, centrando l’obiettivo minimo che si era posto.

Ad aver la prima opportunità per andare avanti nel punteggio, però, sono gli ospiti: un fallo ragusano in ruck e Vincenzo Fazzino cerca la via dai pali. La posizione è centrale, poco oltre la linea dei 10 metri, ma il piede dell’estremo rossonero, ce ne renderemo conto in seguito, oggi non è in giornata positiva.

Si riprende dai 22 e inizia il Padua Show che, come sempre, prevede gioco alla mano, arioso e veloce. I ragusani sembrano poter disporre della squadra avversaria come meglio credono e, così, al 7° arriva la meta di Andrea Battaglia, e al 10° quella di Stefano Bellina, solo la prima trasformata da capitan Iacono. In mezzo, un’altra punizione di Fazzino, una delle tantissime concesse alla squadra aretusea, che si spegne a lato dei pali.

Sul 12 a 0 si spegne però anche il bel gioco del Padua, e la partita si fa nervosa, difficile, dura, a tratti cattiva. Nel nervosismo generale viene anche coinvolto l’arbitro, il signor Salvatore Muscuso di Catania, che inizia a sbagliare più di quanto normalmente non faccia. A farne per primo le spese è, al 18°, Eugenio Lo Presti, che si lamenta per un fallo del siracusano Stefano Moncada e che viene espulso temporaneamente insieme al numero 4 aretuseo.

Seguono minuti di grande confusione. I giocatori iblei commettono falli su falli e si salvano solo grazie a una serie altrettanto lunga errori, a volte anche banali, degli avversari.

Al 31° il Padua torna nuovamente in dieci per il giallo ai danni di Michele Campanella, reo di un placcaggio alto. Fazzino prova a mettere al centro dei pali il suo terzo calcio di punizione ma, ancora una volta, l’acca si fa piccola per il cecchino rossonero.

Al 37° ancora un giallo per i giocatori paduini: questa volta a riposarsi per 10 minuti viene mandato Giuseppe Modica, con il Padua costretto così a giocare gli ultimi minuti del primo tempo in doppia inferiorità.

È stato calcolato che ogni superiorità numerica, mediamente, porti alla squadra con l’uomo in più una decina di punti. I ragusani, invece, riescono ad arrivare al fischio che segna la fine del primo tempo senza subire marcature.

Alla ripresa del gioco in campo troviamo, al posto di Stefano Iacono, dolorante a una spalla, l’esordiente Giulio Battaglia, autore, alla fine, di una prova da incorniciare.

Al 52° un placcaggio alto di Mattia D’Agata costa 10 minuti di stop al giocatore siracusano. Peppe Iacono, da posizione invitante, cerca i pali ma non li trova.

Ma al 55°, da una touche sui 5 metri avversari, parte il treno delle ferrovie del Padua che va a depositare, con le mani di Antonio Modica, l’ovale oltre la linea di meta. Il piede di capitan Iacono questa volta è preciso. 19 a 0.

Passano tre minuti e i ragusani sono costretti a giocare il resto della partita con l’uomo in meno: gioco confuso nella metà campo azzurra e arbitro che fischia un fallo a Giuseppe Modica con successivo giallo. Si tratta del secondo giallo, e il colore del cartellino diventa rosso.

Ancora altri due minuti e ci pensa Dario Mazzone a rimettere le cose in pari, almeno per i successivi 10 minuti, placcando un giocatore biancazzurro senza palla.

Al 63° azione in fotocopia di quella che ha portato il Padua alla terza meta e ragusani che ottengono il punto di bonus. Unica differenza, Iacono che non trasforma. 24 a 0 e obiettivo raggiunto.

Da qui in poi il Syrako cerca in tutti i modi di rendere meno pesante il passivo e il Padua inizia a sentire la stanchezza, anche perché sta giocando da quasi 40 minuti in inferiorità numerica.

Al 67° un fallo in mischia dà l’occasione a Vincenzo Fazzino di accorciare. 24 a 3.

Al 72° ancora un giallo per una presunta testata di Andrea Battaglia in una maul, e secondo momento in cui il Padua è costretto a giocare con due uomini in meno.

Al 77° arriva la meta rossonera, che rende meno pesante il risultato per gli uomini di Luciano Bellaprima. 24 a 8 e partita che, in pratica, finisce qui.

Il Man of the Match odierno è Michele Campanella perché ha guidato la propria mischia in modo eroico, nonostante la differenza di stazza e di peso facevano pensare a un assoluto dominio di quella ospite.

Negli spogliatoi il coach siracusano dice di aver visto un buon Syrako, battuto da un forte Padua ma non umiliato nel risultato. «Se non avessimo commesso così tanti errori, oggi forse avremmo potuto ottenere qualcosa in più. Ma il Padua è una squadra costruita per raggiungere la serie B, noi ci accontentiamo della soddisfazione di aver reso loro la vita difficile».

Dall’altra parte, assente coach Vinti, la parola spetta al team manager Ciccio Schininà: «Abbiamo giocato una brutta partita, soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa abbiamo visto il Padua che tutti conosciamo e, nonostante i tanti errori dell’arbitro, siamo riusciti a portare a conquistare i cinque punti».

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