CINQUANTA TUNISINI AL CENTRO DI SOCCORSO REALIZZATO NELL’AREA PORTUALE DI POZZALLO

All’alba di oggi 50 tunisini, tutti adulti e di sesso maschile, provenienti da Trapani e Mazara del Vallo, sono stati trasferiti, a mezzo autobus, presso il Centro di primo soccorso di Pozzallo. Utilizzato, purtroppo, come posto di smistamento. Con rischi nessi e connessi. Perché, il più delle volte, si tratta di gruppi di extracomunitari destinati ad essere rimpatriati. Spesso disposti a tutto per non tornare indietro. Molto più impegnativo, in questo caso,  il lavoro delle forze dell’ordine. Falso allarme quello della scorsa settimana, quando si era sparsa la voce di disordini provocati dagli ospiti tunisini, poi regolarmente rimpatriati. Ma il pericolo di una rivolta è sempre dietro l’angolo. “La destinazione del Centro di primo soccorso e accoglienza realizzato nell’ex grande magazzino della dogana – dice il sindaco Giuseppe Sulsenti – è praticamente cambiata.

La struttura è stata trasformata in camera di sicurezza per migranti clandestini non in regola. In attesa di rimpatrio. La convenzione, a suo tempo sottoscritta tra l’Ente locale ed il Governo nazionale, viene di fatto vanificata tutte le volte che si crea una situazione di emergenza. Come, purtroppo, accade spesso. Colgo l’occasione per ringraziare i rappresentanti delle forze dell’ordine ed i volontari della Protezione civile per l’attenzione e l’impegno. Perché chiamati a svolgere un compito diverso e più complicato rispetto a quello dell’accoglienza e della sistemazione di persone soccorse in mare. Cambiano i governi, ma il problema di una certa disattenzione nei confronti di Pozzallo, città di frontiera, permane. Anche per quanto riguarda l’aspetto economico. Il Comune non è nella condizione di fare anticipazioni di spesa. Né i fornitori possono aspettare lunghi mesi prima di ricevere il saldo delle fatture”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it