CHIUDE LA PRIMA EDIZIONE DI “CORTO IBLEO”

La due giorni dedicata ai cortometraggi ha superato meritatamente il battesimo del fuoco.  La Pro Loco di Chiaramonte Gulfi, diretta da Lidia Scifo, che ha organizzato l’evento –  grazie al patrocinio del Comune di Chiaramonte Gulfi,  della Provincia Regionale di Ragusa ed il sostegno della Banca di Credito Cooperativo Dei Castelli e degli Iblei –  è riuscita a conquistare l’attenzione di ben 15 autori per un totale di 25 corto a concorso divisi in due categorie (“A” per quelli che hanno parlato della Provincia di Ragusa, in tutte le sue sfaccettature; “B” a tema libero). Per due giorni un  nutrito pubblico alquanto interessato ha partecipato alla proiezione dei filmati, alcuni accolti con fragorosi applausi. Un meritato successo per questa iniziativa che, stando alla parole degli organizzatori, sarà riproposta il prossimo anno. Alla fine della lunga carrellata, è toccato al presidente della Commissione, il regista Vito Zagarrio, consegnare ai partecipanti i riconoscimenti.  La giuria composta da Gianni Battaglia, Daniela Iurato, Lidia Scifo, Emanuele Schembari, Vincenzo Vizzini, Gino Interi, e Vito Zagarrio ha assegnato a Nadia Tumino un riconoscimento per il suo lavoro “SENZA TERRA”. “Sia, si legge nella motivazione, per il suo livello estetico (fotografia, montaggio e postproduzione), sia per la sua capacità di riflettere sulla poesia.  Riconoscimento anche a “NASCA PATASCA”  di Guglielmo Manenti “ per essere riuscito a compiere un’operazione interessante che mescola musical e videoclip, sulla base della canzone popolare e del dialetto locale”.  Premiato quale migliore location il corto  “CHI PERDE UN AMICO PERDE UN TESORO” di Giuseppe Castello e Vito Morando, il linguaggio del “ giallo” usato per narrare il paesaggio ibleo.  Il premio speciale della critica per il miglior soggetto (consistente nella pubblicazione nella rivista “Writers Magazine Italia”) è andato al cortometraggio “IL BUCO” di Emanuele Campo. “Il film, questo il giudizio della giuria, oltre che per la sua istanza sociale e per il suo messaggio etico, si distingue anche per la sua fattura, la credibilità dei suoi personaggi e il sapiente colpo di scena finale che riesce a spiazzare lo spettatore, con un happy ending che evita la retorica e fa insieme sorridere e commuovere”. Apprezzato anche il corto “CHIARAMONTE DA VIVERE” di Giuseppe Bascietto che attraverso un gruppo di ciclisti amatoriali fa vivere tutto il contesto urbano e naturalistico di Chiaramonte Gulfi. Migliore attrice è stata giudicata Daniela Cassarino  per “ESAME DI VOLO” di Salvatore Provenzale. Menzione speciale ex equo a due cortometraggi: OLTRE LE BARRIERE di Mario Galanti e ONE LIFE di Salvatore Salito. I due registi si soffermano sui temi della disabilità (Oltre le Barriere) e del disagio giovanile (One Life). Il Miglior corto non ha tema, sezione B, è stato giudicato” La cura dei dettagli” di Salvatore Di Pasquale (riconoscimento consegnato dall’avv. Nitto Rosso)  Per la giuria “Il film mostra una inedita sicurezza nell’uso dei mezzi filmici e del linguaggio cinematografico. Di Pasquale dimostra, in questo come in altri filmati presentati, di essere un “regista” e di avere un suo mondo autoriale si cui potrà lavorare, rinunciando magari alla “trovata”. Il corto è ben fatto, con l’apporto di adeguate tecnologie professionali, ammicca ai generi e al cinema hollywoodiani, è ironico nonostante il taglio della fotografia fatta nello stile di uno spot pubblicitario. A vincere questa bella prima edizione di “CortoIbleo”, sezione A (opera dedicata alla valorizzazione del paesaggio e dei personaggi iblei), “ANTICHI RICIEUNU” di Paolo Marletta (riconoscimento  consegnato dal Presidente di Giuria Vito Zagarrio)  “Il corto si distingue per la freschezza del linguaggio filmico, per il finto approccio goliardico e folklorico che invece nasconde un sapiente uso del metalinguaggio nell’uso parodico delle maschere e del dialetto siciliani. Il film mostra un interessante spirito di gruppo e un entusiasmo nel fare cinema e video che va senz’altro incoraggiato; e d’altra parte inserisce la sua trama, tra commedia e satira, nel contesto del paesaggio rurale ibleo”. (e.r.)

 

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