CHIUDE LA PISCINA “NANNINO TERRANOVA” A VITTORIA

La voce circola ed è fondata.  È davvero un brutto colpo per la nostra città. Un raro esempio positivo di una struttura realizzata con i fondi dell’imprenditoria giovanile, che rappresenta uno dei pochi esempi di edilizia pubblica virtuosa di quel periodo, che ha contribuito notevolmente alla crescita sportiva e civile di Vittoria, che ha risanato e valorizzato un quartiere periferico ed ha lanciato campioni olimpici come Luca Marin.

Questa struttura rischia di chiudere nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni le quali hanno il dovere di tutelare l’educazione sportiva dei giovani, la memoria storica della nostra città e la dozzina di famiglie che vive anche grazie ai posti di lavoro che finora la piscina ha fornito.

I segnali si erano manifestati già da tempo. Due anni fa circa avevamo chiesto all’amministrazione comunale di intervenire con decisione e avevamo lanciato la proposta dell’azionariato popolare come strumento efficace per salvare la pratica del nuoto a Vittoria.

La risposta del Comune fu netta. L’allora Vice-Sindaco Caruano ha respinto la proposta perché il Comune aveva individuato altre strade, definite più certe ed efficaci. Che fine hanno fatto?

Ora ribadiamo le nostre convinzioni e chiediamo all’Amministrazione Comunale di non nascondersi e affrontare a testa alta il problema prima che la struttura diventi ricettacolo di degrado morale e materiale.

La nostra città necessita un cambio di rotta sulla promozione della cultura sportiva sopratutto tra i più piccoli, i quali traggono sicuramente più giovamento dalla costante pratica sportiva, la quale li guida durante lo sviluppo accrescendone l’autostima e la capacità di giudizio molto più che l’annuale partecipazione agli Oscar del Calcio o dei ludi lanternari, che però trovano sempre certi finanziamenti comunali.

 

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