CHIESTA CHIUSURA DEL NUOVO PARCHEGGIO INTERRATO SISOSTA A RAGUSA E L’ADEGUAMENTO PER L’ACCESSIBILITA’

« Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. »

 Se si riflette su queste semplici parole arriviamo a comprendere quanto ingiuste siano certe azioni di violenza fisica o psicologica di alcuni su altri.  In parole semplici, la discriminazione si verifica quando una persona viene svantaggiata in qualche modo, sulla base di una sua caratteristica, perché ha la pelle di un certo colore, perché gioca con le bambole, perché prega, perché non mangia la carne, perché è piccolo, perché è troppo vecchio, perché è innamorato, perché è cieco, perché ama la matematica o … perchè è disabile. Ebbene sì, gli anni passano, siamo nel duemilaquattordici, ma a quanto pare le cose non cambiano, anzi si dia il caso che peggiorino. E succede a Ragusa, a causa delle molteplici barriere architettoniche presenti in città, elementi  che impediscono, limitano o rendono difficoltosi gli spostamenti o la possibilità di fruire di servizi.

E’ la richiesta di Nello Veloce, scritta in una lettera consegnata al Sindaco, a smuovere la polemica, in seguito all’assoluto silenzio dell’Amministrazione,  sulla chiusura definitiva del parcheggio SiSosta.

Fra tutte le inadempienze, Veloce sottolinea che la rampa di collegamento tra gli ascensori e piazza Matteotti, non è a norma, come non lo è la rampa sul marciapiede Rapisardi e la rampa a ridosso del monumento dei Caduti, che è costruita con materiale sdrucciolevole ed ha una pendanza del 24%, quando per legge il massimo è dell’8%. Evidenzia il fatto che l’ingresso al parcheggio da via Mario Rapisardi è chiuso con dei lucchetti, ma ancora che i parcheggi dei disabili sono fuori norma, sia per larghezza che per lunghezza ed inoltre come lo stesso scivolo del parcheggio d’ingresso dal Corso Italia è fuori norma. Infine,  è necessario  evidenziare che non esistono le rampe o scivole che dir si voglia proprio in adiacenza dell’ingresso carrabile e l’attraversamento dal comune al marciapiedi difronte“.

Per evitare di perpetrata questa discriminazione volontaria delle persone con disabilità dal Sisosta – si conclude la richiesta di Veloce –  il sottoscritto in nome e per conto dei figli disabili minorenni Ismaele, Ester e Matteo, con la presente chiede di voler procedere ai sensi dell’art. 23 della Legge 104/92 alla chiusura del parcheggio e alla emissione di tutte le sanzioni previste dalla normativa, intimando con apposita ordinanza l’adeguamento dell’opera alla normativa vigente in materia di eliminazione delle barriere architettoniche”.

Ciò che non costituisce barriera architettonica per un individuo può invece essere di ostacolo per un altro; quindi il concetto di barriera viene percepito in maniera diversa da ognuno di noi. Il bisogno di garantire al maggior numero di persone il diritto alla libertà di movimento, ha portato alla definizione di alcune regole che, purtroppo a volte non vengono rispettate. Ma alle barriere architettoniche si aggiungono le barriere della morale, dell’indifferenza, dell’ostruzionismo frutto dell’ignoranza, del pregiudizio, ma anche dell’assenza di pari opportunità, come in questo caso.

Per capirne di più, qui di sotto il link che sta facendo il giro sul web di una ragazza disabile che dal Palazzo Comunale di Ragusa, deve prendere la propria auto al parcheggio interrato di piazza Matteotti: un vero e proprio percorso ad ostacoli.

http://youtu.be/-xcSy17ewV4

La richiesta di chiusura  è un atto dovuto e deve essere interpretrata come monito per chi continua a costruire o progettare in questo modo.

 

Federica Farnisi

 

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