CHIAREZZA PER I LAVORATORI DELLA DITTA BUSSO

E’ con una nota congiunta che l’Unione Sindacale di Base (in sigla USB) e la Confederazione Unitaria di Base (CUB) F.L.A.I.C.A., rispondono al comunicato diffuso nei giorni scorsi dalle rappresentanza sindacali di CGIL-CISL e UIL dell’Impresa ecologica Busso accusando la triplice di  cercare di anestetizzare i lavoratori rispetto a possibili mobilitazioni a salvaguardia del posto di lavoro presso l’eventuale nuova impresa subentrante nella gestione dei rifiuti nella città di Ragusa.

“CGIL-CISL e UIL definiscono “ridicola” l’iniziativa di USB e CUB di far inserire la difesa dell’articolo 18 nel C.S.A. del nuovo servizio rifiuti. Con il tono dei sapientoni dichiarano che “nessuna azienda in futuro o quella attuale può disconoscere l’art. 18 della Legge n.300/70”.

Con questa affermazione, tuttavia, si dimostrano dei veri incompetenti; a meno che non si tratti di mala fede: in entrambi i casi nulla cambia; pur di buttare fango sui lavoratori che si sono auto-organizzati nei sindacati di base sono disposti a dire fesserie su fesserie.

Se l’attuale azienda non può disconoscere l’art. 18, con il JOBS ACT le aziende future potranno farlo tranquillamente, a meno che non sia diversamente disposto nel nuovo Capitolato d’Appalto.

Non siamo certo noi a trasmettere timore ai lavoratori, ma sono queste uscite del tutto strampalate  a seminare una falsa tranquillità e uno stato di incoscienza utile a CGIL-CISL-UIL per poter continuare a manipolare i loro iscritti.

SE NON RIUSCIAMO A IMPORRE L’INSERIMENTO DI UNA CLAUSOLA SOCIALE che garantisca l’applicazione dell’art. 18, i rischi, con la nuova azienda, che i lavoratori possano essere licenziati, sono purtroppo REALI.

Su questo punto siamo disposti ad un confronto pubblico con la triplice sindacale, in modo che si possa fare chiarezza davanti a tutti i lavoratori.”

Si chiedono ancora perchè a Ragusa viene contestata l’iniziativa di USB e CUB, volta a neutralizzare gli effetti del JOBS ACT sulla stabilità occupazionale dei lavoratori, mentre altrove, per esempio a Bologna con l’accordo sugli appalti firmato ai primi di luglio, hanno fatto esattamente la stessa cosa.

Relativamente alla parte iniziale del volantino di CGIL-CISL e UIL nel quale viene ribadito che USB e CUB non hanno alcun diritto e titolo di costituire RSA e presiedere nei tavoli delle trattative le sigle di base rispondono  “dimostrano di non conoscere la legge 300/70 e nemmeno la Costituzione, che questi diritti riconoscono in maniera univoca.

Crediamo che i lavoratori ogni giorno che passa si rendano conto della funzione di questi sindacati e di chi pretende di dirigerli, e auspichiamo che il loro disgusto li porti ad abbandonarli per rafforzare la vera opposizione rappresentata di USB e CUB.”

 

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