Chiaramonte, mozione di sfuducia contro Gurrieri, le opposizioni: “Ricorreremo al Tar”

Le opposizioni hanno deciso: ricorreranno al Tar contro la mancata applicazione della mozione di sfiducia al sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, votata il 10 gennaio da 8 consiglieri comunali su 10 in osservanza alla legge regionale del 2016.

La questione è nota: quel giorno, in consiglio comunale, nonostante la legge regionale e il numero sufficiente di voti per poterlo fare, e nonostante il chiarimento arrivato pochi giorni dopo dal Dipartimento Regionale alle Autonomie Locali e l’invito a provvedere alla rettifica della deliberazione consiliare in cui si invitava la segretaria comunale e il presidente del consiglio a provvedere a sistemare l’errore, il sindaco Gurrieri è andato avanti, come se nulla fosse. E’ rimasto al Comune di Chiaramonte ignorando una questione che di poco conto certamente non è. Forse, al momento, ci troviamo di fronte a un caso unico, quantomeno in Sicilia.

Ma qualcosa, è successo: è assodato che un errore è stato commesso e quantomeno il sindaco, la segretaria comunale e il presidente, dovrebbero prenderne atto. La sfiducia, per quanto è stato possibile appurare fino ad ora, c’è.


“Siamo al paradosso. Il Sindaco – dichiarano i consiglieri Cutello, Presti e Pavone – nonostante la chiarezza della norma vigente, si trincera dietro motivazioni assurde sino a sostenere l’applicabilità di una norma oramai abrogata dall’Ordinamento giuridico siciliano. Circostanza, quest’ultima, confermata dalla nota dell’Assessorato Regionale alle autonomie locali”. In particolare, Sinaco, Segretaria e Presidente, hanno ritenuto di applicare una circolare del 2012 a chiarimento di una legge del 2011 che, giurisprudenza vuole, sia ormai ampiamente superata da una legge più recente quella, appunto, del 2016.


“Ci aspettavamo, quantomeno dal Presidente del Consiglio – proseguono i consiglieri comunali – un sussulto di dignità. Così non è stato. Nonostante abbiano sempre predicato a parole il rispetto delle regole, non perdono occasione per agire in modo difforme alla legge. Una condotta insostenibile assunta in danno dei cittadini chiaramontani. Per queste ragioni – concludono i consiglieri – abbiamo deciso di adire il TAR proponendo ricorso per l’annullamento della delibera nella parte in cui erroneamente proclama il rigetto della mozione di sfiducia affinché gli uffici competenti diano seguito agli adempimenti conseguenti alla approvazione della sfiducia.

Inoltre, abbiamo anche trasmesso gli atti alla Procura della Corte dei Conti poiché ogni atto assunto darà vita ad una responsabilità erariale di cui dovranno rispondere personalmente anche i componenti della Giunta. Ciò che ci spaventa sono i danni che questa situazione – a causa della irresponsabilità del Sindaco e della sua spregiudicatezza – provocherà ai cittadini”.

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