Chi l’ha visto? Si occupa della scomparsa di Daouda. Gli avvocati dell’azienda: “Lavorava lì per simpatia”. VIDEO

La puntata di Chi l’ha visto?, andata in onda ieri sera su Rai3, si è occupata del caso della scomparsa di Daouda Diane, il giovane ivoriano scomparso dal 2 luglio da un’azienda di Acate che si occupa di calcestruzzi.

Il servizio ha ricostruito la scomparsa di questo giovane, regolare sul suolo italiano che lavorava come mediatore culturale in un centro di Acate e che arrotondava facendo lavori saltuari.

I fatti sono noti: Daouda va a lavorare in un’azienda, la SGV Calcestruzzi di Acate. Intorno alle 14.30 manda un video dove denuncia al fratello le difficili condizioni di lavoro in cui si trovava. Si vede il giovane lavorare con un martello pneumatico all’interno di una betoniera. Poi, di lui, nessuna traccia. Scomparso, come inghiottito dalla terra. E su questo preciso punto, sono stati sentiti gli avvocati dell’azienda, Luca Pedulla e Mirko La Martina.

Intervistati dall’inviato di Chi l’ha visto? , gli avvocati Luca Pedulla e Mirco La Martina, affermano, come già fatto in precedenza, che Daouda non lavorava in azienda, ma si prestava solo per occasionali lavoretti di pulizia. Ma allora perchè ha inviato un video in cui si vede che si trova dentro una betoniera con un martello pneumatico e denuncia le difficili condizioni di lavoro? Anche in questo caso, gli avvocati dichiarano che l’azienda non se lo spiega, che Daouda avrebbe eluso la vigilanza e, in modo autonomo, si sarebbe messo a svolgere una manzione che non gli competeva. Non esisteva, dichiarano gli avvocati, un rapporto di lavoro, ma l’azienda “per simpatia”, per aiutarlo insomma, avrebbe dato a Daouda la possibilità di svolgere piccoli lavori di pulizia in cambio di irrisorie somme di denaro e non di un vero rapporto di lavoro. Poi, invitano la magistratura, che ha aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere a carico di ignoti, a non restringere il campo all’azienda ma a verificare tutte le piste possibili e immaginabili.

Daouda abitava in un appartamento insieme ad un connazionale che, intervistato, fa presente che tutti i suoi effetti personali, compresi i soldi e il passaparto, sono rimasti in armadio. Perfino il biglietto aereo, che il giovane aveva fatto poco prima per tornare in Costa D’Avorio da sua moglie e suo figlio, non è mai stato usato. Dove poteva andare senza soldi e senza documenti? L’amico connazionale non ha dubbi: secondo lui, Daouda non è più in vita.

E sull’impossibilità di un allontanamento volontario si esprime anche Michele Mililli, della federazione del sociale USB, da sempre alla ricerca di Daouda: “Il giorno stesso della scomparsa aveva chiamato la moglie per mettersi d’accordo sui tempi di rientro”, spiega ai microfoni di Chi l’ha visto?. Tra l’altro, il giovane non tornava in Costa D’Avorio da anni, e sarebbe dovuto rimanere lì per circa un mese di ferie.

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https://www.raiplay.it/video/2022/09/Chi-lha-visto—Puntata-del-21092022-45149cc5-4cd0-405a-8962-cf6b9f450559.html

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