È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CHI HA RAGIONE?
24 Mar 2013 17:36
Questione veramente spinosa questa delle minacce, vere o metaforiche, rivolte al Presidente della Regione, attraverso il Direttore Generale dell’Assessorato alla Formazione, Anna Corsello.
I fatti sono ormai noti, grazie anche alle ulteriori dichiarazioni rilasciate dal Presidente, che i possono leggere in altra parte del nostro giornale.
In più si può dire che le cronache hanno diffuso l’identità dell’estensore delle minacce, un sindacalista appartenete al sindacato CISL, operante fra Trapani e Palermo. Lo stesso ha precisato che chiederà di essere ascoltato dal magistrato per chiarire i termini di quanto detto, parole sostanzialmente confermate anche se proferite, secondo lui, in termini metaforici che ne dovrebbero sminuire la reale portata. Maniera molto semplicistica di denaturare quanto specificato dal Presidente a proposito del suo colloquio telefonico con il Direttore dell’Assessorato.
Ancora stamane si restava stupiti per l’assenza di dichiarazioni a sostegno di Crocetta da parte dei sindacati, per un fatto, metafore a parte, comunque grave, ma apprendiamo, dalla cronaca regionale che, come vedremo, addirittura, il sostegno dei sindacati è arrivato all’estensore delle minacce.
Non si aveva torto, come era stato scritto ieri sul nostro giornale, che la vicenda non si sarebbe esaurita in breve.
Le cronache regionali, appunto, non solo non riscontrano dichiarazioni di solidarietà da parte dei sindacati, ma, addirittura, il segretario regionale della CISL sembra rincarare la dose, se non in termini di minacce, di certo con aspre critiche verso l’operato di Crocetta e dei suoi collaboratori.
Apparentemente sono tutti discorsi in difesa dei lavoratori, ma dopo i reiterati impegni di Crocetta per la tutela dei lavoratori licenziati, si profila sempre di più evidente un malcelato disappunto per il coinvolgimento dello IAL, l’ente di formazione che fa capo alla CISL e che rischia, alla luce delle ultime vicende, di restare solo una sigla sull’elenco telefonico.
E occorrerà fare chiarezza, senza mezzi termini, perché, secondo dichiarazioni del segretario regionale CISL, riportate da blogsicilai.it, si vorrebbero ribaltare i termini della questione: “Siamo di fronte a una palese manipolazione dei fatti e ad una strumentalizzazione fatta ad arte. Sarà la Cisl a chiedere che venga espressa solidarietà nei confronti del sindacato e che si porgano le scuse per quanto detto”
Dopo filosofiche dissertazioni, sue e dell’estensore delle minacce, circa il senso che si voleva dare alle parole, si nota comunque una difformità rispetto a quanto dichiarato dal Presidente, se non in ordine alla collaborazione che si sarebbe posta in essere, nelle intenzioni, per comprare la benzina che serviva per dare fuoco ai responsabili regionali, di certo per quella frase secondo cui 100 uomini di scorta non sarebbero bastati per salvare Crocetta, di cui segretario e sindacalista non fanno cenno, nemmeno per tentare di dare anche a questa un significato metaforico.
Il segretario regionale della CISL, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano palermitano, cerca in tutti i modi di attenuare il senso di quanto detto dal suo collaboratore, attribuendo alla frase “ma vi rendete conto della strada che state prendendo. Così si esaspera la gente. Porterete le persone alla disperazione e questo le condurrà a bruciare tutto” lo stesso significato di espressioni metaforiche che sono comuni nel linguaggio sindacale, come ‘mettere a ferro e fuoco la città’ per indicare proteste vibrate’ oppure ‘si rischia di costringere la gente a distruggere la città’, espressioni da ritenersi comunque forti e possibili ispiratrici di gesti inconsulti una volta arrivate nella mente di gente in preda allo smarrimento e alla esasperazione per vicende riguardanti il posto di lavoro.
Le conclusioni a cui giunge Bernava sanciscono la assoluta esigenza che si faccia chiarezza, perché, in pratica la difesa del sindacalista metterebbe in dubbio le parole e la buona fede del Presidente Crocetta, per una vicenda assai delicata, addirittura concludendo: “Tutto ciò – aggiunge Bernava – è veramente preoccupante. Non so se devo ridere o piangere. Ci sono persone poco equilibrate nell’esercizio del ruolo istituzionale e poco rispettose degli interlocutori sociali e questo mi fa temere per il futuro, come dirigente sindacale e come cittadino. Tutta questa storia è una vera barzelletta”.
A questo punto siamo noi cittadini ad esigere rispetto e a voler capire chi ha ragione per trarne semplici logiche conseguenze.
© Riproduzione riservata