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Che palle di regali di Natale, un italiano su due è pronto a riciclarlo. E voi che regalo avete ricevuto?
26 Dic 2025 13:32
Riciclare i regali di Natale non è più solo una vecchia abitudine dettata dal poco gradimento, ma una vera e propria tendenza strutturale che coinvolge ormai quasi metà degli italiani. Secondo una ricerca del Centro Studi di Confcooperative, in Italia i cosiddetti “riciclatori seriali” sono circa 28 milioni, poco meno di un cittadino su due.
Un fenomeno in crescita costante negli ultimi anni, che si consolida nonostante l’aumento delle tredicesime: dai 45,7 miliardi di euro del 2022 si è passati ai 52,5 miliardi stimati per il 2025. Eppure, il bisogno di risparmiare resta forte. Il riciclo dei doni consentirà agli italiani di mettere da parte 3,7 miliardi di euro, circa 300 milioni in più rispetto allo scorso anno e 400 milioni in più rispetto al periodo pre-pandemia.
Secondo Confcooperative, alla base di questo comportamento c’è una “ricerca spasmodica del risparmio”, alimentata dall’incertezza economica e dal caro vita, che continua a erodere il potere d’acquisto di una larga fascia della popolazione. In un contesto segnato dall’indebolimento del ceto medio e da circa 10 milioni di persone in condizioni di povertà, il riciclo dei regali diventa talvolta una scelta di necessità, altre volte una strategia per proteggere le spese personali.
Le modalità di riciclo sono diverse. Cinque italiani su dieci riutilizzeranno i doni ricevuti durante le festività o conservati nel corso dell’anno per regalarli in altre occasioni. Tre riciclatori su dieci, invece, scelgono di monetizzare i regali ricevuti, rivendendoli attraverso piattaforme online e social network. Altri ancora optano per il cambio nei negozi, trasformando i doni in buoni spesa o in altri oggetti da regalare.
Quanto alla tipologia dei regali riciclati, in testa ci sono i prodotti alimentari, che rappresentano il 50% del totale: vini, spumanti, salumi, formaggi, liquori, panettoni, pandori, cioccolato, miele e confetture. Seguono, con il 21%, accessori e articoli personali come sciarpe, guanti, cappelli, calzini, pelletteria e cosmetici. I libri e le agende si attestano al 20%, mentre i giocattoli chiudono la classifica con il 9%.
Un quadro che restituisce l’immagine di un Natale sempre più prudente, in cui anche il gesto del regalo viene reinterpretato alla luce delle difficoltà economiche e della necessità di ottimizzare le risorse.
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