CHE BELLA LA SCUOLA PRIVATA! E QUALE FUTURO ATTENDE LA SCUOLA PUBBLICA?

[…]Se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. É un ospedale che cura i sani e respinge i malati. […] I problemi della scuola li vede la mamma di Gianni, lei che non sa leggere. Li capisce chi ha in cuore un ragazzo bocciato e ha la pazienza di mettere gli occhi sulle statistiche. Allora le cifre si mettono a gridare contro di voi. Dicono che di Gianni ce n’è milioni e  che voi siete o stupidi o cattivi[…] Le parole di don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, e dei suoi ragazzi scritte più di quarant’anni fa potrebbero ancora descrivere integralmente la situazione della scuola di oggi nella nostra nazione. Stupidi e cattivi coloro che riformano la scuola pubblica, la ribaltano, la sventrano senza avere la pazienza di mettere gli occhi sulle statistiche; dati che verificano la crescente percentuale di dispersione scolastica pari al 19,2%, assai superiore alla media relativa all’intera Unione europea (14,4%). Ma sono ancora più stupidi e più cattivi coloro che dichiarano pubblicamente che “… la scuola pubblica inculca valori negativi alias“comunisti”ai giovani, perciò è meglio promuovere la privata cattolica dove si inculcano i veri valori della famiglia…bla bla..”. E’ questo il manifesto della nostra scuola pubblica? E’ davvero questo che vogliono le famiglie italiane: favorire ed incentivare le private classiste e sminuire il valore di una scuola pubblica statale? O siamo come sotto Mussolini che le menti sono così svuotate dal tentativo deliberato e sistematico di manipolare la percezione, il pensiero e il comportamento per ottenere una risposta in accordo con gli obiettivi di propaganda? E di quale scuola privata parliamo?

Un esempio lo possiamo ritrovare qui, in provincia di Ragusa,  dove le scuole private abbondano, dalla materna alle superiori, c’è una vasta scelta! Pagando una retta abbastanza cospicua, si può iscrivere il proprio figlio che non è riuscito a superare qualche anno di scuola superiore, e in due anni, tre al massimo, come per incanto è già diplomato, recuperando in fretta il tempo perso in precedenza. Straordinario! Ma sono ragazzi meritevoli, che studiano molto per recuperare il tempo perso, o sono giovani che preferiscono un percorso scolastico facilitato per raggiungere il traguardo:diploma? Sono scuole di qualità che promuovono competenze o sono diplomifici, dove i ragazzi apprendono che nella vita tutto si può conquistare senza eccessiva fatica? E che dire degli insegnanti precari che per diversi anni sono costretti a lavorare in questi istituti senza percepire una lira, per amore del punteggio? Vi sembra giusto sfruttare la loro professionalità, e avvilire così la loro dignità di lavoratori? Ma le brutte notizie per la scuola pubblica non finiscono qui, pare che nell’ ultima manovra economica approvata pochi giorni fa, il governo centrale abbia previsto nuovi tagli alla spesa pubblica per oltre 15 miliardi di euro fino al 2014, di conseguenza la scuola subirà altri tagli, per: promuovere una istruzione di qualità certificata dall’OCSE- dichiara il ministro Gelmini. Chissà di quale paese parla, forse è stata su Marte di recente! Continua la fabbrica delle fandonie: storie avulse dalla realtà effettiva in cui versano le famiglie italiane, continua la corsa verso il decadimento della scuola e della formazione, continua la promozione di un modello di scuola privata selettiva che ghettizza i figli delle famiglie meno abbienti nella scuola statale piena di insegnanti comunisti che non inculcano i valori della famiglia, modello di famiglia eccellente colui che ha pronunciato queste parole…!

Troppe cose non vanno nella nostra Italia e soprattutto qui, giù nel nostro sud, in questo sud che tanto sosteniamo, ma che in realtà è troppo  corroso per riuscire da soli a fare la differenza, salvando quei tanti Gianni di cui parla don Milani. Ma insieme possiamo destare le coscienze di tanti giovani studenti che non vogliono vivere del nulla e comprendono ancora quanto sia importante la difesa dei loro diritti. Solo così possiamo sperare in una scuola pubblica che sia per tutti, vitale  e  di qualità, e alzare al cielo un’unica voce che schiacci con forza queste logiche di sfruttamento che purtroppo ancora oggi dileguano le speranze di tanti, di molti, di troppi…

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