Cesare passerà il Rubicone?

Le affermazioni di un percorso all’inverso, prendere spunto dal logo PDL della campagna elettorale scorsa, come una espressione di volontà popolare, per cambiare senza colpo ferire la Costituzione e ritrovarci in una conclamata dittatura è una forzatura! Abbiamo già visto erodere a piccoli morsi la nostra libertà, la democrazia, la giustizia sociale, la dignità di tutti gli individui. La tanto invocata questione morale è soltanto una pia illusione, serve a colorare i discorsi di una Italia sbiadita ed indifferente. Le questioni fondamentali di coesione dello Stato vengono filtrate dall’ottica distorta della Lega, che ha inventato la regione Padana e da chi  mette al primo posto i suoi fatti personali.

Mi chiedo se è già arrivato il momento di abbattere tutti i nostri monumenti ai caduti della prima guerra mondiale! Il mio paese, S. Croce Camerina, in provincia di Ragusa, estremo lembo sud-orientale della Sicilia, 6500 abitanti negli anni della guerra 1915/18, ha avuto ben 91 caduti per la patria, poveri figli di contadini, nostri ragazzi mandati a morire per difendere le innevate vette della “nazione Padana”. Tralasciamo questo scellerato disegno, perché pericoli ben maggiori incombono sulla nostra Italia, la nostra Patria, perché questo termine, desueto, si addice ai momenti storici di grande pericolo per la nazione. Si parla di elezioni anticipate, governo tecnico, costituzione superata dagli eventi, ecc. In questo clima di arroganza senza legalità, di forza senza giustizia, di elezioni senza legittimazione, è assolutamente logico temere per la democrazia e la libertà. Il poltronismo e  la corruzione ostentata dall’attuale classe politica ha raggiunto limiti intollerabili.

Se non si ritorna ad una legge elettorale veramente democratica,il rischio è alto! Un parlamento di nominati diventa un organismo di supporto a qualsiasi proposta di Cesare. La volontà di riportare l’Italia in democrazia passa da libere elezioni e da politici onesti e di buona volontà ,che abbiano a cuore il bene comune e la dignità della nazione. Questa nota nasce dall’amarezza e dalla consapevolezza che questo momento così grave per la democrazia obbliga tutti noi ad abbandonare l’ottusa indifferenza che in questi ultimi anni ha caratterizzato la maggior parte dell’opinione pubblica,senza distinzione di colore politico.

Ad essere minacciata è la sopravvivenza stessa  dello Stato democratico. Vigiliamo,facciamo sentire la nostra voce,lo dobbiamo ai nostri figli ed al rispetto dei nostri martiri  per libertà! NOTA per gli antimeridionalisti- In Sicilia, nel 1097 è nato il primo parlamento del mondo, convocato in prima assise a Mazara del Vallo dal conte Ruggero, dal 1130 avrà sede definitiva a Palermo nel palazzo dei Normanni, con Federico II  vi ebbe accesso parziale  la società civile. Dal 3 aprile 1282, inizio dei Vespri siciliani, venne adottata la bandiera rossa e gialla con la triscele al centro, che  ancora oggi costituisce la bandiera della Sicilia.

L’Italia va dalle Alpi alla Sicilia, è una nazione unica pur nella ricchezza delle diversità regionali, W l’Italia, W la Costituzione!  (Franca Iurato)

 

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