È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Celebrati i 27 anni dalla beatificazione di suor Maria Schininà. La cerimonia con tanti giovani
05 Nov 2017 13:17
Festa all’Istituto Sacro Cuore di Ragusa. Una giornata in onore della Madre fondatrice, Maria Schininà, beatificata 27 anni fa, il 4 dicembre 1990, da Papa Giovanni Paolo II. Giorni di intenso lavoro e condivisione per un evento fortemente teso al ricordo della beata ragusana i cui valori si fondavano sulla generosità, l’importanza della condivisione, l’altruismo. La beata di oggi era una nobile, come si evince dal nome che per intero suona così: Maria Schininà (cognome del padre) Arezzo (della madre) dei marchesi di Sant’Elia, baroni del Monte e dei duchi di San Filippo delle Colonne. Nata a Ragusa nel 1844, condusse vita signorile fino a quando – morto il padre e sposatisi tutti i fratelli – rimase sola con la madre. Iniziò così il cammino verso i poveri, abbattendo le barriere non solo di censo, ma soprattutto culturali, ai tempi fortissime. Riprovata da fratelli e conoscenti per essersi spogliata degli averi di famiglia, fu chiamata dal carmelitano Salvatore La Perla a dirigere le Figlie di Maria, dedite al soccorso dei poveri. Nel 1889 fondò le Suore del Sacro Cuore, che furono molto attive nel terremoto di Messina. Prese il nome di Maria del Sacro Cuore. Morì nel 1910. è beata dal 1990. Il palazzo dove nacque è oggi sede del vescovado di Ragusa. (Avvenire) Martirologio Romano: A Ragusa, beata Maria Schininà, vergine, che scelse di vivere in umiltà e semplicità dedicandosi alla cura degli infermi, degli abbandonati e dei poveri e istituì le Suore del Sacro Cuore di Gesù perchè fossero di aiuto in ogni genere di miseria.
contributo fotografico di Salvo Bracchitta
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