CELEBRATA IERI A VITTORIA LA 65ESIMA GIORNATA NAZIONALE PER LE VITTIME DEGLI INCIDENTI SUL LAVORO PROMOSSA DALL’ANMIL

 

Una giornata per non dimenticare. E per sensibilizzare. Perché sul fronte della prevenzione degli incidenti sul lavoro non si fa mai abbastanza. Per quanto riguarda l’area iblea, è stata celebrata a Vittoria, ieri mattina, la 65esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro promossa, come nel resto d’Italia, dall’Anmil, l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati ed invalidi del lavoro. “La fortuna non è un dispositivo di sicurezza”: questo il tema della manifestazione che ha visto la partecipazione anche di alcuni rappresentanti istituzionali, tra cui il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia. Il presidente regionale Anmil, Nino Capozzo, ha voluto puntare l’attenzione proprio sulla necessità di curare con la massima attenzione gli aspetti, normativi e tecnici, destinati ad invogliare le aziende, pubbliche e private, ad adottare rigidi protocolli di salvaguardia dell’incolumità del proprio personale. “Purtroppo – ha detto Capozzo – ancora oggi gli incidenti sul lavoro accadono, con una frequenza maggiore di quella che si potrebbe immaginare, in tutta la Sicilia. Molto è stato fatto, ma altri passi in avanti sono da compiere. Immagino un giorno in cui, finalmente, non ci si dovrà preoccupare di questi aspetti e allora l’Anmil baderà soltanto a commemorare le vittime di morti bianche, continuando a tutelare chi è rimasto invalido a causa del lavoro”. La situazione del fenomeno infortunistico, stando agli ultimi dati provvisori Inail disponibili relativi al periodo 1° gennaio-31 agosto 2015, evidenzia un significativo aumento, in ambito nazionale, dei casi mortali passati da 652 nei primi 8 mesi del 2014 a 752 nel 2015 (+15%) mentre per quanto riguarda gli infortuni rallenta il calo registrato negli ultimi anni e, nel confronto tra il 1° gennaio-31 agosto 2015 e lo stesso periodo del 2014 la flessione è stato solo -4,1% con 410.000 denunce nell’anno in corso. La presidente territoriale dell’Anmil Ragusa, Maria Agnello, ha spiegato che la giornata è stata anche l’occasione per fare il punto sulla tutela prevista per i lavoratori infortunati o per quanti contraggono una malattia professionale: i risarcimenti e le rendite Inail vengono regolati dal Testo Unico infortuni che risale al 1965 e, nonostante le modifiche intervenute nel tempo, risulta essere anacronistico, inadeguato e iniquo. “Peraltro – ha aggiunto Agnello – gli effetti della crisi che attraversa il paese non risparmiano le fasce sociali più deboli e, a questo proposito, in tutte le manifestazioni organizzate nelle varie province d’Italia, l’Anmil, e lo stiamo facendo anche nell’area iblea, sta proseguendo la raccolta firme per sostenere la petizione ai presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica contro la riforma dell’Isee che ha previsto l’inserimento della rendita Inail nella dichiarazione dei redditi a cui la nostra associazione si è fortemente opposta sollevando illegittimità dell’inserimento di una prestazione che ha natura risarcitoria e non previdenziale, in vista dell’ormai prossimo pronunciamento in merito del Consiglio di Stato”. La giornata di ieri è stata caratterizzata, dopo il raduno in piazza del Popolo, dalla celebrazione della santa messa nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Poi c’è stata la deposizione di una corona d’alloro in piazza. Quindi, la cerimonia civile che è stata ospitata, a Ragusa, dal Giardino Rosa. Qui è intervenuto anche il deputato regionale Orazio Ragusa il quale, nelle ultime settimane, ha curato le procedure a Palermo per fare in modo che l’Anmil diventasse Agenzia del lavoro.

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