È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
C’È SEMPRE UN SUD ANCORA PIÙ A SUD!
20 Giu 2015 09:22
Ovunque lo stesso refrain, nelle sale d’attesa dei medici, dal parrucchiere, all’ufficio postale.
“ Devono stare a casa loro. È un’invasione, non si può più uscire di casa. Quello che è troppo è troppo”..
Volevo scrivere qualcosa che controbattesse affermazioni che non fanno che riprodurre stereotipi scontati dello straniero brutto, sporco e cattivo ed anche nero. Ma ogni parola sembrava inadeguata ad esprimere opinioni su quanto sta accadendo a proposito di migranti.
Ho pensato a delle foto con commento, ma non ho saputo neanche selezionare la foto da mettere a corredo a queste riflessioni amare, avvilite.
Forse un barcone pieno di braccia alzate, o stracci che galleggiano sopra le onde, o semplicemente un mare piatto, cimiteriale.
Ma potremmo anche scegliere delle foto di treni- tradotta degli anni 50 pieni di italiani con le valigie di cartone, in viaggio verso la Germania, le miniere del Belgio o la Francia, stesi sui corridoi o sui portapacchi sopra i finestrini.
Potremmo mettere foto di bastimenti che traghettano miserie e speranze ma anche un po’ di mafia locale verso le Americhe.
Potremmo raccontare delle fonderie del Pavese, come dei dormitori-ghetto di Ellis Island o di Marcinelle, degli accordi tra lo Stato italiano e lo Stato belga – lavoratori italiani in cambio di agevolazioni sulle forniture di carbone-.
Potremmo forse provare a ricordare il divertito sorriso di scherno dei nostri fratelli del “norditalia” davanti al nostro italiano stentato, alle nostre usanze e tradizioni familiari, al basilico messo a dimora dentro le vasche da bagno, ai nostri tantissimi figli con le toppe nei pantaloni e i cappotti rivoltati.
C’è sempre un sud ancora più a sud. Forse noi meridionali dovremmo ringraziare i migranti che ci fanno finalmente sentire persone del nord.
Mi scuso Direttore per queste frasi slegate che non portano a nessuna conclusione, ma mi accorgo di non riuscire più a commentare articoli e talk show che sembrano riportare la Storia indietro di millenni.
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