C’È SEMPRE UN SUD ANCORA PIÙ A SUD!

Ovunque  lo stesso refrain, nelle sale d’attesa dei medici, dal parrucchiere, all’ufficio postale.

“ Devono stare a casa loro.  È  un’invasione, non si può più  uscire di casa. Quello che è troppo è troppo”..

Volevo scrivere qualcosa che controbattesse affermazioni che non fanno che riprodurre stereotipi scontati dello straniero brutto, sporco e cattivo ed anche nero. Ma ogni parola sembrava inadeguata ad  esprimere opinioni su quanto sta accadendo a proposito di migranti.

Ho pensato a delle foto con commento, ma non ho saputo neanche selezionare  la  foto da mettere a corredo a queste  riflessioni amare, avvilite.

Forse  un barcone pieno di braccia alzate, o stracci che galleggiano sopra le onde, o semplicemente un mare piatto, cimiteriale.

Ma potremmo anche scegliere  delle foto di treni- tradotta degli anni 50 pieni di italiani con le valigie di cartone, in viaggio verso la Germania, le miniere del Belgio o la Francia, stesi sui corridoi o sui portapacchi sopra i finestrini.

Potremmo mettere foto di bastimenti che traghettano miserie e speranze ma anche un po’  di mafia locale  verso le Americhe.

Potremmo raccontare delle fonderie del Pavese, come dei dormitori-ghetto di Ellis Island o di Marcinelle, degli accordi tra lo Stato italiano e lo Stato belga – lavoratori italiani in cambio di agevolazioni sulle forniture di carbone-.

Potremmo forse provare a ricordare il divertito sorriso di scherno dei nostri fratelli del “norditalia” davanti al nostro italiano stentato, alle nostre usanze e tradizioni familiari, al basilico messo a dimora dentro le vasche da bagno,  ai nostri  tantissimi figli con le toppe nei pantaloni e i cappotti rivoltati.

C’è sempre un sud ancora  più a sud. Forse noi meridionali dovremmo ringraziare i migranti che ci fanno finalmente sentire persone del nord.

Mi scuso Direttore per queste frasi slegate che non portano a nessuna conclusione, ma mi accorgo di non riuscire più a commentare  articoli e talk show che sembrano riportare la Storia indietro di millenni.

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