Cava dei Modica, Cgil: “Fare in fretta per trovare soluzioni”

 

Accogliendo una richiesta del segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo, il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, dr. Salvatore Piazza, ha convocato per lunedì 8 giugno p.v. alle ore 10,30 nella sala convegni del Palazzo della provincia una riunione per discutere delle soluzioni di intervento in ordine al conferimento dei rifiuti nella Cava dei Modicani.

Alla riunione sono stati invitati i sindaci, la commissione straordinaria del Comune di Vittoria nonché i deputati regionali del territorio provinciale.

Come si ricorderà la CGIL di Ragusa ha tenuto un sit- in venerdì scorso avente come tema quello di accelerare i tempi per la dovuta documentazione legata al progetto del sito Cava dei Modicani o in subordine individuare un sito alternativo ad Alcamo dove sono costretti a confluire i comuni di Vittoria, Chiaramonte Gulfi e Acate.

In una nota della CGIL di Ragusa e della FP CGIL di Ragusa si rileva:

“Dal 30 aprile l’impianto di Trattamento Meccanico  Biologico situato all’interno della discarica per rifiuti non pericolosi di c.da Cava dei Modicani a Ragusa, è chiuso al conferimento da parte dei Comuni della provincia di Ragusa. Questo impianto ha operato dal 2018 in forza di diverse ordinanze  urgenti emanate dal Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, fino all’ultima del gennaio 2020 con la quale si prorogavano i termini di operatività del sito fino al 30 aprile 2020.

Nel contempo, la Regione Sicilia, e nello specifico il Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti, avrebbero dovuto procedere a rilasciare la dovuta certificazione sulla valutazione degli impatti ambientali connesse al progetto di adeguamento della struttura. Il progetto già esecutivo denominato “Copertura superficiale finale della discarica per rifiuti solidi urbani sita in c.da Cava dei Modicani nel Comune di Ragusa e riallocazione definitiva impianto T.M.B. e sua gestione” è  bloccato da anni, in attesa del rilascio della documentazione sulla valutazione dell’impatto ambientale da parte della Regione Siciliana.

Il 22 marzo 2018, si svolse già un’ apposita Conferenza dei Servizi, definita conclusiva,  per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale,  relativa al Progetto esecutivo per la copertura superficiale finale della discarica per rifiuti solidi urbani di  c.da Cava dei Modicani.

Tanti gli incontri tra SSR ATO 7 Ragusa, il Governo regionale e i  competenti della Regione Sicilia,  diversi i solleciti, ma senza risultati, bensì sono prevalsi, ancora una volta,  l’immobilismo della politica e della burocrazia, arrivando in questo modo allo scorso 30 aprile con la chiusura del sito al conferimento. Le conseguenze di tutto ciò sono gravi per i lavoratori dipendenti della SSR ATO 7 di Ragusa  costretti alla cassa integrazione pur avendo  il lavoro, e i cittadini costretti a sostenere l’aumento dei costi di gestione del ciclo dei rifiuti dovuti al conferimento fuori provincia dei rifiuti, vista l’indisponibilità del sito ragusano. Mentre per quasi tutti i Comuni della provincia di Ragusa il conferimento è destinato alle discariche di Lentini ed Enna, per Vittoria, Acate e Chiaramonte la destinazione è la discarica di Alcamo. Quest’ultima soluzione è la più critica per le gravi ricadute sui Comuni coinvolti poiché determina un incremento sostanziale dei costi a carico dei cittadini dovuti all’enorme distanza e di conseguenza all’impiego straordinario di lavoratori e mezzi.

Le aziende di gestione della raccolta dovranno organizzare la trasferta dei rifiuti presso una destinazione distante circa 5/6 ore, prevedere l’impiego di mezzi e un organizzazione del lavoro straordinaria. Va considerato  che per  il tempo necessario alle operazioni di conferimento ad Alcamo, non può essere sufficiente un intero turno di lavoro. Si tratta di disagi enormi che colpiranno non solo i lavoratori e le imprese, ma soprattutto i Comuni e i cittadini ancora una volta costretti a sostenere costi elevatissimi per un servizio che diventa sempre più inefficiente. Non è possibile continuare in questo modo  caricando i cittadini di costi esorbitanti, tra i più alti in Europa, e un ciclo della raccolta dei rifiuti segnato dall’inefficienza, dentro una logica emergenziale priva di prospettive e visioni per il futuro.

Mentre sulla qualità ambientale si proiettano concrete prospettive di sviluppo produttivo sostenibile legato alle peculiarità dei territori,  il nostro sistema regionale resta in emergenza ormai da decenni, prigioniero del malaffare e del predominio delle mafie nel comparto, così come puntualmente riportato nella relazione della Commissione Antimafia dell’ARS del marzo 2020.

Bisogna fare in fretta, Regione e organi competenti devono  recuperare il tempo trascorso improduttivamente. Non siamo  più disposti ad  osservare passivamente al ripetersi di incontri e conferenze di servizio che non producono alcun esito  e alcun avanzamento dei processi. Non possiamo più permetterci questo lassismo a livello regionale, sia da parte della politica che dalla burocrazia. È da tre anni, dal 2018 ad oggi che,  nonostante le numerose Conferenze di Servizio ed incontri avvenuti tra la SRR ATO 7 Ragusa ed il Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti , si attende il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Non si può continuare a far trascorrere il tempo senza che nulla accada,  al caro prezzo del lavoro sospeso costringendo gli operatori a fermarsi, e al tempo stesso i cittadini a pagare il caro l’enorme costo di questa inefficienza a livello istituzionale.”

 

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