Cassibile: “Si ai profughi ucraini al centro migranti, no agli africani”. Però non c’è razzismo

La notizia è di quelle che fanno riflettere per l’incongruenza logica che si dimostra in queste occasioni. Il comitato dei residenti di Cassibile, denominato “No Villaggio” ha proposto al prefetto ed al presidente della Regione, di utilizzare gli spazi del centro per migranti, situato alle porte di Cassibile, per ospitare le famiglie ucraine in fuga dalla guerra.

Tutto molto bello se non fosse che lo stesso comitato aveva protestato vivamente e alzato barricate contro la costruzione del medesimo centro che era destinato ad accogliere i braccianti nord africani.

Una presa di posizione singolare, ai tempi il comitato aveva presentato anche un esposto in Procura, e nel giorno dell’inaugurazione alcuni loro esponenti si erano presentati con gli striscioni per manifestare la loro contrarietà, addirittura ci furono momenti di tensione con una delegazione della Cgil.

Insomma, quelle stesse persone che protestavano contro l’uso del centro per i migranti africani, ora sono disposti ad accogliere i profughi ucraini.

Il portavoce del Comitato No Villaggio, Paolo Romano, rigetta l’etichetta di razzismo. “Le proteste per la costruzione del villaggio per i lavoratori extracomunitari erano riconducibili alle irregolarità dei lavori, agli evidenti conflitti di interesse tra persone e società coinvolte, inoltre il villaggio è in una zona già fortemente penalizzata in quanto priva di servizi come strade e luci. In quel periodo non sono mancate accuse pesanti come quelle di “razzismo” , cosa alquanto grave se rivolte a chi denuncia chi il razzismo lo fa davvero”.

Fonte: Blog Sicilia

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it