Cassì: “I genitori mi chiedevano di chiudere tutto. Ma serve l’ordinanza del sindaco per disciplinare i comportamenti di un figlio?”

Hanno suscitato grande scalpore le foto diffuse stamani sui social dai consiglieri del PD circa lo stato in cui sono state ritrovate le spiagge ragusane, le uniche ad essere fruibili di notte. Le spiagge, bisogna dirlo, sono state subito ripulite dalla ditta che si occupa dello smaltimento rifiuti, ma non è questo il punto.

In merito alla vicenda, è intervenuto anche il sindaco, Peppe Cassì: “La notte di San Lorenzo è trascorsa nelle nostre spiagge senza tendopoli né falò; lasciare gli arenili aperti alla fruizione dei giovani ha ridotto, come era prevedibile, le occasioni di assembramento: meglio ampi spazi all’aria aperta che lungomari o locali ristretti ed angusti per tanti giovani che, comunque, non sarebbero rimasti a casa o lontano dai luoghi della movida.

In molti avevano paventato che il nostro litorale venisse preso d’assalto da ragazzi provenienti da tutta la provincia, ma ciò non si è verificato: a trascorrere la notte in spiaggia sono per lo più minorenni, che non si spostano di tanto dai luoghi in cui vivono.

Una riflessione però va fatta sui comportamenti e sull’educazione di tanti nostri ragazzi. Questo è lo stato in cui abbiamo trovato le spiagge stamani: tanto alcol e scarso rispetto. Tutto è stato ripulito già nella primissima mattinata, come da prassi.

Nei giorni scorsi alcuni genitori mi hanno scritto per chiedermi di “chiudere tutto” così da evitare che i loro figli uscissero a tarda sera: davvero serve l’ordinanza del sindaco per disciplinare i comportamenti di un figlio? Possibile che il compito di educare i ragazzi venga delegato dalle famiglie all’amministrazione di turno?
Il proibizionismo non è alternativo all’educazione, ma può essere conseguenza della sua mancanza”.

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