Caso De Simone, non fu suicidio ma omicidio. Ecco i risvolti da Siracusa

Svolta nelle indagini sulla morte di Angelo De Simone, il giovane che la sera del 16 febbraio 2016 venne trovato morto dalla madre, sospeso per il collo nel cortile dell'abitazione di famiglia, nel quartiere del Bronx a Siracusa. Le circostanze del ritrovamento facevano pensare al suicidio, ipotesi invero sempre rifiutata da amici e familiari del ragazzo che hanno sempre evidenziato come De Simone non avesse mai mostrato intenti di farla finita e, anzi, avesse programmato una serie di cose da fare nei giorni a seguire, non ultimo andare allo stadio a tifare per il suo amato Siracusa Calcio, all'epoca protagonista di un ottimo percorso nel campionato di Lega Pro. Niente avrebbe fatto pensare al suicidio. Tuttavia le indagini avviate nell'immediatezza dei fatti non hanno portato a nulla e cosi' la Procura si era vista costretta a chiedere due volte l'archiviazione. E per due volte il gip, accogliendo le istanze dei familiari che non hanno mai creduto alla messinscena del suicidio, ha disposto il compimento di nuove indagini.

Adesso i nuovi accertamenti hanno portato non solo a scoprire come e' stato ucciso Angelo De Simone, escludendo l'ipotesi del suicidio, ma a mettere gli inquirenti sulle tracce degli autori del delitto. Per avere conferma sulle cause della morte, la Procura ha disposto l'estumulazione del corpo del giovane che, dapprima, sara' sottoposto ad esame Tac e successivamente all'esame autoptico. In base a tali accertamenti, che saranno effettuati nelle prossime ore, la Procura conta di trovare riscontri alle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Siracusa e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, in sinergia con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza

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