CARO ON.LE FORSE HAI RAGIONE!

Caro on.le

forse abbiamo sbagliato quando in una riunione quasi plenaria della redazione di Ragusa Oggi composta da una trentina di giovani aspiranti giornalisti che  vorrebbero intraprendere la carriera di uno dei più interessanti mestieri del mondo, abbiamo deciso di non occuparci di questa vicenda.

Certo, come tu dici, avremmo forse potuto dare un contributo più o meno serio, all’analisi di un serie di problemi che il “caso” pone, avendo vissuto anche in prima persona, come sottolinei, quei momenti leggermente turbolenti della vita politica vittoriese ma anche provinciale, in relazione  ai rapporti con la stampa (ma ora non è cambiato molto), alla gestione degli Uffici stampa, agli interessi che bene o male si frappongono alla attività giornalistica specie quando si parteggia per uno o un altro soggetto politico, alla “correttezza” degli interventi che a volte esulano dal “raccontare i fatti” ma invece per schierarsi ed infine alla cosiddetta libertà di stampa che in questa vicenda c’entra poco e niente come tu argutamente sottolinei. Ciò non ci ha impedito però di leggere attentamente tutte le varie posizioni assunte nella vicenda e quindi di farci un’opinione di tutta la complessa tematica affrontata nei vari interventi.

L’unico atteggiamento leggermente sbagliato è quello del collega Gianni Molè ma solo allorquando da segretario provinciale dell’Associazione della stampa (che si badi bene non rappresenta tutti i giornalisti essendo un sindacato a cui per esempio nessuno della nostra redazione è iscritto) entra nella vicenda a gamba tesa delineando quasi un “interesse privato” in atti dell’ufficio ciò che si poteva evitare mentre lo stesso collega è pienamente legittimato a difendersi dagli attacchi subiti. Quando l’on.le Incardona scrive al Presidente dell’Ordine dei giornalisti per un incontro azzecca la strada giusta chiamando il vero organismo rappresentativo dei giornalisti a discutere della vicenda e sviscerare contratti, ambiti di interventi extra uffici, atteggiamenti di parte (se ce ne sono) e bene fa anche l’on.le Granata quando paventa che in questa vicenda si possa intaccare la cosiddetta libertà di stampa anche se  i legami tra analisi dal punto di vista giuridico e tentativo di far tacere una voce libera sono molto, ma molto distanti e quasi pretestuosi. Legittimo poi il comportamento del sindaco di Vittoria quando difende i suoi atti anche se sembra a prima vista un tantino contraddittorio quando si decide che dopo aver vinto due gradi di giudizio per non perdere il terzo ci si arrende prima.

Ma questa è materia giudiziaria di cui deve occuparsi solo ed esclusivamente la magistratura così come le conseguenze di denunce di presunti comportamenti illegali attengono solo alla valutazione dell’organo deputato a farlo e cioè la Procura della Repubblica. Ecco perché caro on.le Aiello noi avevamo deciso di restare fuori dalla polemica e, ripeto, forse sbagliando perché abbiamo privato i lettori di una voce che si mi permetti ritengo assolutamente e totalmente libera, volevamo evitare di ricordare di addetti stampa coraggiosi trasferiti al mattatoio comunale, al cimitero o sostituiti con gente più “vicina” al potere senza che l’Associazione della stampa abbia mosso un dito per difendere gli iscritti che poi si sono regolarmente cancellati dal sindacato.

Devo dirti infine che di tutti gli interventi il più lucido, il più “vero” il più “drammaticamente” attuale è il tuo che se si prefigge lo scopo di risalire una “deriva” intellettuale (ma anche professionale) avrà il merito di far aprire gli occhi a molti e di tracciare una nuova strada che veramente potrà portare al pieno raggiungimento di un risultato di vera “libertà di stampa”.

Grazie comunque per la tua lettera che mi ha “legittimato” per un mio intervento che ti prego di non considerare solo “prudente”.

Franco Portelli

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