Caro Babbo Natale, lo sappiamo che non esisti. Tu, però, continua a credere in noi

Caro Babbo Natale,
chi ce lo doveva dire, un anno fa di questi tempi. Ti scrivevamo per chiederti di esaudire tanti desideri. Sapevi e non ci hai detto nulla del 2020, l’anno che ricorderemo come il più nefasto dal 1940. Stiamo ancora combattendo la Terza Guerra mondiale e, ovviamente, non sappiamo come e quando finirà.

Ti facciamo una proposta: ci mettiamo nei panni dei nostri lettori e torniamo a chiederti un po’ di cose.

Per quest’anno pensa soprattutto agli anziani, a coloro rimasti soli, ai poveri. La pandemia e le regole imposte per cercare di arginare i pericoli da essa derivanti hanno messo a dura prova la sopravvivenza di tante persone. Reca loro salute, cibo, una casa e molto affetto.

Caro Babbo Natale, porta tanti regali. Non sappiamo come, ma portane tanti, a tutti. Fai così: compra tanti regali nei negozi, così fai felici i commercianti che hanno dovuto stare chiusi per tanto tempo. Ricrea l’economia che c’era ancora l’ultima volta che sei passato. Non era il massimo, però ci teneva in equilibrio.

Anche se a tavola non potremo essere più di sei, restituiscici il senso della Natività, stando insieme.

Donaci la preghiera in tutte le sue forme, affinché la speranza prenda il sopravvento sui cattivi pensieri. Facci diventare più buoni, cominciando dai commenti che lasciamo nelle trincee di Facebook. Continua a farci sognare e a sentire le risate dei bambini.

Caro Babbo Natale, lo sappiamo che non esisti. Tu, però, continua a credere in noi.

 

 

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