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Caos stipendi al Consorzio di Bonifica di Ragusa. La Flai Cgil all’attacco
27 Mar 2018 17:51
Nell’esercizio finanziario varato dalla Giunta di Governo potrebbe essere individuata la soluzione ai problemi del mancato pagamento degli emolumenti, quattro milioni e mezzo di arretrato per tredici mensilità, anno 2017, ai dipendenti del Consorzio di Bonifica n° 8 di Ragusa.
Se ciò non dovesse concretizzarsi atteso che la finanziaria non andrà all’ARS entro il 10 di aprile, la Flai Cgil proclamerà il blocco delle attività facendo salvi i servizi essenziali.
Sulla insostenibilità di carattere economico finanziario e organizzativo del Consorzio si è fatta carico stamani la Flai Cgil che con il segretario generale di Ragusa, Salvatore Terranova, Graziana Stracquadanio, Francesco Cirmi e Josè Pitino Rsa dell’ente hanno illustrato in conferenza stampa, tenutasi nella sede della Cgil di Ragusa, i termini di un questione che rischia di avvitarsi su stessa se è vero che le risorse, ne ha promesso di metterne di più il Governo Musumeci, tardano ad arrivare e quello poche che arrivano o sono destinate agli impiegati e agli operai di ruolo, circa centoquaranta unità, o vengono puntualmente pignorati dai creditori a detrimento delle legittime aspettative di quelli che hanno un rapporto a tempo indeterminato grazie ad una sentenza, non inseriti nei ruoli della Regione, settantatrè unità, e a gli operari a tempo determinato, circa duecentotrenta.
“Abbiamo sostenuto, dichiara Salvatore Terranova, un’audizione alla commissione sviluppo economico dell’Ars alla presenza dei due commissari nella quale abbiamo proposto un’anticipazione di somme a favore del personale da parte della Regione da scomputare negli anni attraverso i provvedimenti di trasferimento che dovranno essere necessariamente assunti. Al prefetto di Ragusa abbiamo chiesto la costruzione di un tavolo tecnico che veda la presenza degli assessori all’Agricoltura e quello al Bilancio, il direttore del Consorzio, Bizzini, e dei parlamentari regionali del territorio. E’ logico che al di là della questione economica che va risolta in tempi solleciti vi è un problema legato alla riorganizzazione del Consorzio con una razionalizzazione della spese del personale che produca risparmi e un taglio netto agli sprechi. Denuncio in tutto questo atteggiamento il silenzio della politica”.
Nei fatti la riforma dei Consorzi del 2014 ha creato gli organigrammi con la nomina dei vertici e delle divisioni. Nei fatti si prevedono due Consorzi, uno per la Sicilia Occidentale e uno per quella orientale. Oggi ce ne sono tredici funzionanti.
“Questo governo regionale, commenta Francesco Cirmi, non ha saputo affrontare i temi dell’attuazione della riforma che dal 2019 dovrebbe essere già operativa”.
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