Caos mense nelle scuole di Ragusa: dopo la presentazione del progetto della Palazzello, ecco le altre criticità che emergono

La notizia della costruzione della mensa nella scuola Palazzello ha portato a galla alcuni problemi latenti nelle altre scuole ragusane. Già erano state avanzate criticità da parte della scuola Mariele Ventre e oggi il comitato tempo pieno spiega quali siano al momento i problemi presenti nelle altre scuole ragusane.

Il comitato tempo pieno è costituito da un gruppo di genitori facenti parte del Consiglio di circolo del Circolo Didattico Statale Mariele Ventre.

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di ricostruire tutta la problematica relativa alle mense scolastiche a Ragusa.

Il 20 dicembre 2022, il Comune di Ragusa ha presentato il nuovo progetto per la costruzione della mensa scolastica presso il Circolo Didattico “Palazzello”. Il progetto, tecnologico e all’avanguardia da realizzare con i fondi dell’Unione Europea PNRR, consentirà a circa 500 alunni di poter usufruire di un refettorio accogliente e dotato di tutti i comfort. C’è da chiedersi, però, quale sia la reale situazione della refezione scolastica a Ragusa.


Allo stato attuale la Direzione Didattica “Paolo Vetri”, già per l’anno in corso, è scoperta di ben 51 posti mensa, mancanza ufficialmente motivata da un problema di spazi non conformi alla normativa vigente. Ciò significa che 51 alunni sono costretti a consumare il pasto domestico con disagio in termini di costi e di organizzazione familiare. Alla Direzione Didattica Statale “Mariele Ventre” attualmente sono otto le classi della Primaria a tempo pieno che usufruiscono del servizio mensa comunale; ma, a quanto pare, il Comune non ha fondi per coprire il servizio per ulteriori 50 alunni, che andranno a costituire le due classi prime nell’anno scolastico 2023/2024.
La Palazzello, attualmente, ha solo due classi della Primaria a tempo pieno che usufruiscono del servizio mensa, anche in questo caso ufficialmente per mancanza di spazi idonei: per questo motivo nasce il progetto di creare la nuova struttura con la finalità di creare nuovi posti mensa.


Mettendo insieme i fatti, nasce una domanda: vista la criticità nel reperire le risorse adeguate per garantire il contributo comunale all’incremento attuale di domanda da parte dell’utenza, con quali risorse si penserà di garantire la copertura di questo contributo nella nuova struttura? A quanto pare, il Comune, nelle previsioni di spesa Triennale dal 2018 al 2022, non ha considerato che i 1400 utenti del 2018 sarebbero inevitabilmente cresciuti fino agli attuali 1800. Quest’aumento degli utenti ha creato un disavanzo di bilancio che ora il Comune non riesce più a gestire, se non tagliando il finanziamento del contributo comunale ai pasti e, conseguentemente, lasciando che le scuole si organizzino autonomamente (secondo normativa) per la definizione di Regolamenti interni del pasto domestico, così come sta succedendo al circolo didattico Mariele Ventre. Le due nuove classi di tempo pieno che si costituiranno, saranno costrette ad un tempo pieno con un pasto autogestito (da casa).

Si creerà di fatto una segmentazione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, perché nelle varie scuole ci sarebbero bambini che usufruiscono della mensa a contributo comunale e bambini che, invece, sarebbero costretti a portare il pasto da casa, con tutte le disuguaglianze e le difficoltà che questo comporterà.
Attualmente il Comune è in attesa del nuovo bando di gara previsto per giugno 2023 nel quale, ci auguriamo, trovi il modo per ripristinare il servizio completo. Intanto però, per l’anno scolastico 2023 /2024 continuerà a sussistere un pesantissimo disservizio a carico delle famiglie. Non è accettabile che da una parte ci si vanti di offrire un servizio fiore all’occhiello di tutta la Provincia, ma dall’altra parte si proponga come soluzione alternativa il pasto autogestito, quando, invece, l’optimum per la refezione scolastica dovrebbe prevedere addirittura le cucine all’interno delle scuole.


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