Cancellata la ciclovia della Magna Grecia che avrebbe collegato la Sicilia con Calabria e Basilicata. In Sicilia in fumo vanno 220 chilometri

Salta dalla sedia il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, alla notizia del definanziamento della ciclovia della Magna Grecia che avrebbe essere una delle 10 previste in tutta Italia con un finanziamento centrale di 374 milioni di euro. Pozzallo-Lagonegro questo il tratto di quella della Magna Grecia con il tratto da Pozzallo a Messina che avrebbe dovuto svilupparsi lungo l’asse costiero della Sicilia orientale e del tratto a sud-est dell’isola. Il tracciato si sovrapponeva al percorso previsto dall’Euroverde 7 dell’Unione Europea che è una infrastruttura strategica da nord a sud, dalla Norvegia a Malta.

Le ragioni del definanziamento dell’infrastruttura che avrebbe collegato Messina a Pozzallo con un tracciato di 220 chilometri spalmati su 27 Comuni e quattro province.

“Nel 2016 e nel 2017 il Governo nazionale aveva inserito nella legge di stabilità la somma di 374 milioni di euro per la realizzazione di 10 ciclovie, fra cui la ciclovia della Magna Grecia Lagonegro-Pozzallo che doveva attraversare tre Regioni: la Basilicata, la Sicilia e la Calabria, quest’ultima come Ente capofila – afferma il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna – ogni Regione aveva la responsabilità di preparare il progetto e qualora entro il termine del 31 dicembre dello scorso anno non si era in grado di spendere le risorse assegnate, queste sarebbero rimaste a Roma e si sarebbero perse definitivamente. Purtroppo la Regione Sicilia non è riuscita a rispettare questa scadenza ritenuta la data ultima in cui si doveva addivenire all’aggiudicazione del servizio di progettazione definitiva e successivamente procedere all’affidamento della progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori del primo lotto Messina-Marina di Mili per Km 8,430. Non ho conoscenza delle procedure della Calabria e della Basilicata, ma se queste Regioni hanno rispettato le scadenze previste potranno accedere ai finanziamenti e quindi alla realizzazione dell’opera che così si fermerebbe a Reggio Calabria e non proseguirebbe

per la Sicilia. Purtroppo il nostro Assessorato Regionale alle Infrastrutture, in grande ritardo, ha revocato tutte le procedure di gara in corso, perdendo così i finanziamenti. E’ l’ennesima occasione perduta della Sicilia”.

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