CAMARINA, L’EROSIONE COSTIERA PRESSO IL SITO ARCHEOLOGICO E’ UN PERICOLO SCONGIURATO?

Nel settembre 2009, con una comunicazione ufficiale al Consiglio Comunale di Vittoria, Fabrizio Comisi informava l’Amministrazione della condizione di avanzato degrado  ed erosione della costa prospiciente la zona archeologica di Camarina, una notizia appresa grazie ad un’Associazione che aveva pubblicato sul sito web Youtube un’ampia documentazione videoregistrata.

Un argomento che tre anni fa suscitò  allarme ed interesse: tutti fecero a gara per dimostrare di esserne i  portavoce e dopo un’opera di consolidamento di quel tratto di costa, avvenuta qualche tempo dopo, tutto riprese tacere.

Ma davvero il problema è stato risolto? La Soprintendenza di Ragusa può garantire che i reperti, verosimilmente di pregio ed interesse storico ed archeologico, affiorati tre anni fa dalla falesia per perdersi in mare, oggi siano al sicuro? Quanto è stato perduto e quanto recuperato? Qualcuno ha quantificato qualcosa? E’ possibile che gli stessi lavori di consolidamento abbiano potuto definitivamente seppellire reperti e manufatti d’interesse archeologico?

E’ vero che tanti sono gli eventi promozionali che la Soprintendenza di Ragusa e la Direzione del Parco Terracqueo di Camarina realizzano per far conoscere il sito ma è vero anche che fino a tre anni fa, quando la società civile vittoriese si è mossa per denunciare il danno che stava avvenendo, l’attività dei suddetti organismi era diretta esclusivamente alla promozione, non avendosi evidenza di interventi volti alla tutela di un patrimonio archeologico che, infatti, è letteralmente scivolato in mare.

“Possiamo – si chide Comisi – oggi affermare con assoluta certezza che l’atteggiamento della direzione di Camarina sia cambiato?” Non sembrerebbe visto dal momento che l’unica certezza è che non vi sono stati ulteriori interventi sulla falesia a ridosso della foce dell’Ippari. Continua invece l’attività di promozione, anche mediante costose missioni internazionali, i cui fondi forse potrebbero meglio essere utilizzati per la tutela diretta e  tangibile di un patrimonio culturale che i vittoriesi considerano parte della propria identità e che rischia l’oblio definitivo. Scarsa inoltre appare l’attenzione del Comune di Ragusa, competente per territorio, forse a causa della distanza dai luoghi.

“Ritengo – conclude il Consigliere vittoriese –  che l’Amministrazione Comunale debba intervenire attivamente, magari fornendo alla Soprintendenza un ufficio di rappresentanza a Scoglitti, e verificando la possibilità di annettere Camarina al nostro Comune, perché è a noi che quell’area archeologica appartiene per tradizione, cultura e contiguità storica e territoriale. E’ arrivata l’ora di sanare un macroscopico errore nella assegnazione dei territori provinciali che vuole l’appartenenza di un Museo e di un Parco Archeologico di levatura internazionale ad un Comune lontano oltre 30km, che non se ne cura, sottraendolo a una comunità che lo vive come proprio. Sarebbe certo piacevole leggere all’ingresso di Scoglitti un cartello che reciti: Benvenuti nel borgo marinaro di Scoglitti, antico lido di Camarina, città greca cantata da Pindaro”.

 

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