BUSCEMA SCRIVE AL PREDECESSORE TORCHI

Il Sindaco Antonello Buscema ha inviato una nota al suo predecessore, Piero Torchi che l’11 aprile u.s. scrisse una lettera al sindaco a proposito di un bando che riguardava la presentazione progettuale delle smart cities finanziato dalla UE rendendola nota agli organi di informazione.

Questo il testo integrale della lettera:

Ti ringrazio per lo spirito di collaborazione con cui hai voluto segnalarmi l’Avviso per la presentazione delle idee progettuali per “Smart Cities and Communities and Social Innovation”, pubblicato dal Miur, che è scaduto lo scorso 30 aprile: si tratta senza dubbio di una importante opportunità per le Regioni del Sud Italia, nell’ambito del PON Ricerca e Competitività 2007-2013. 

Un’opportunità che, ancor prima del tuo pubblico suggerimento, avevamo avuto modo di conoscere e valutare, grazie alla costante assistenza di quelle società di consulenza che supportano il Comune di Modica nella partecipazione ai bandi regionali, nazionali ed europei: in questi anni, infatti, abbiamo prestato grande attenzione nel mettere a punto questo aspetto della nostra programmazione, essendo indispensabile – nelle nostre condizioni finanziarie (che anche tu conosci) – massimizzare la capacità di reperire risorse esterne per sostenere le linee dello sviluppo della città. 

E tuttavia, come ben saprai, risulta evidente dall’Avviso in questione, che i soggetti ammissibili (art. 3) “sono quelli di cui all’articolo 5, commi 1 e seguenti del DM 593/2000”, ovvero: imprese che esercitano attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi; imprese che esercitano attività di trasporto per terra, per acqua o per aria; imprese artigiane; società consortili; parchi scientifici e tecnologici. Per di più sono direttamente precisate le obbligatorie modalità di intervento delle componenti industriali, delle Università  e degli Enti di Ricerca. Il ruolo della Pubblica Amministrazione è solo quello di attestare “la propria disponibilità alla partecipazione, l’inserimento dell’intervento all’interno dei propri strumenti di programmazione, nonché l’interesse ad acquisire il servizio sperimentato”.  Inoltre vale la pena notare che “il costo complessivo dei progetti non può essere inferiore a 15 milioni di euro né superiore a 30 milioni di euro”. 

In linea puramente teorica (e in un tempo nettamente superiore ai due mesi concessi), un’Amministrazione locale come la nostra avrebbe potuto esclusivamente farsi promotrice di un coinvolgimento dei soggetti ammissibili e di svolgere – come tu stesso hai scritto – il proprio ruolo di “motore sociale”.  Ma è di tutta evidenza che l’Avviso del Miur ha una portata che si riferisce a un ambito di intervento nettamente sovracomunale, come viene peraltro esplicitato tra le finalità dell’intervento: “La Smart Community  – è scritto – va intesa in senso ampio rispetto alla definizione di agglomerato urbano, e si riferisce al concetto di città diffusa e di comunità intelligente, anche attraverso l’aggregazione di piccoli comuni ovvero sistemi metropolitani, nei quali sono affrontate congiuntamente tematiche socio ambientali quali mobilità, sicurezza, educazione, risparmio energetico o ambientale”.

Non c’è dubbio che verso questo livello di programmazione abbiamo tutti la responsabilità di spingere la nostra comunità, intesa come sistema di istituzioni locali, imprese ed enti di ricerca che condividono lo stesso orientamento rispetto allo sviluppo sostenibile del territorio. E non c’è dubbio che in questo processo un ruolo strategico ricopre la formazione dei giovani, attraverso investimenti in ricerca e sperimentazione. 

Non è un caso che in questo stesso Avviso vi fosse spazio anche per dei “Progetti di innovazione sociale”, proposti da giovani di età non superiore ai 30 anni e di importo non superiore ai 2 milioni di euro, per “lo sviluppo di idee tecnologicamente innovative per la soluzione nel breve-medio periodo di specifiche problematiche presenti nel tessuto urbano di riferimento”, con particolare riferimento agli ambiti previsti dall’Avviso (smart mobility, smart health, smart education, cloud computing technologies per smart government, smart culture e turismo). 

A tal proposito, data la ristrettezza dei termini dell’Avviso e con la volontà di non lasciare nulla d’intentato, ho accolto il tuo suggerimento di ricercare all’interno del Piano Strategico della Città “Modica 2015” (per voler essere precisi, non Modica 2012 come da te erroneamente segnalato), se vi fossero progetti rispondenti a queste caratteristiche.

Così non è stato, dato che il Piano Strategico della Città “Modica 2015” – che, mi permetterai di ricordare, stiamo ancora pagando alla società romana Inext che lo ha redatto (altri 25 mila euro appena il mese scorso) –, pur avendo nelle intenzioni l’obiettivo di individuare progetti coerenti con il ciclo di programmazione regionale 2007-2013 per l’impiego dei Fondi strutturali, non fa molto più che racchiudere per macrocategorie un’eterogeneità di proposte pubbliche e private. Nel concreto, quest’elenco giustappone progetti che in molti casi stanno già procedendo ognuno per la loro strada o l’hanno già conclusa (il Contratto di Quartiere, il terminal turistico di San Francesco La Cava, l’isola pedonale di via Conceria, il Centro Polifunzionale del Castello dei Conti, e ancora la riorganizzazione del settore artigianale, i centri commerciali naturali, la riqualificazione del Museo Civico Belgiorno) ma non restituisce il disegno complessivo di un progetto di sviluppo che faccia di Modica una “smart city”, una “città intelligente”.

La tua sollecitazione mi dà, tuttavia, lo spunto per una riflessione di carattere generale, che mi fa piacere condividere con te e con i nostri concittadini. 

È nostro compito intraprendere un percorso per dare a Modica questa prospettiva e per essere pronti a cogliere le opportunità che l’Europa ancora darà nei prossimi anni alle città che avranno il coraggio di compiere scelte in questa direzione. Ben sapendo che promuovere l’acquisizione di uno spirito innovativo e l’apprendimento di uno stile di vita europeo, introducendo indicatori “smart” in tutti gli ambiti della vita della comunità locale, non sarà un processo breve ma è un percorso che abbiamo già intrapreso. 

A tal proposito, colgo l’occasione per annunciare che è intenzione della mia Amministrazione compiere il primo passo necessario per uno sviluppo sostenibile, assumendo un impegno formale sotto il profilo delle politiche ambientali attraverso la sottoscrizione del Patto dei Sindaci, il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili, dandosi l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. 

A brevissimo sarà presentata in Consiglio comunale la proposta di adesione e, se il Consiglio condividerà quest’indirizzo, sarà siglata l’adesione del Comune di Modica. La firma non è una semplice dichiarazione pubblica ma un impegno forte e ambizioso, che comporta l’obbligo di dotarsi di un Piano di Azione per l’Energia sostenibile, i cui aspetti avremo presto modo di approfondire. 

Il nostro è un primo passo. Ma dato che “smart” vuol dire anche un modello di governance fondato sulla partecipazione, creeremo le condizioni perché il Comune di Modica possa farsi da collettore di progetti e iniziative che rispondano davvero a questo spirito. 

Con l’auspicio che anche tu possa dare il tuo contributo, in termini di idee e proposte, ti ringrazio per questa occasione di confronto e ti auguro buon lavoro. 

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