Buone notizie: nuovi aumenti per gli stipendi… Ma solo per i politici.

L’aumento segue quello per i parlamentari e per i sindaci.

Ci risiamo. Un disegno di legge in discussione in commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana prevede di aumentare il gettone dei consiglieri comunali dei 391 comuni della Sicilia, agganciandolo agli aumenti di stipendio dei sindaci e degli assessori, i cui compensi sono stati recentemente allineati a quelli degli amministratori del resto d’Italia. Attualmente, un consigliere comunale guadagna meno di 3 mila euro all’anno, con il gettone correlato alla effettiva presenza in Consiglio o nelle commissioni. Secondo la norma all’esame della commissione, gli aumenti sarebbero a carico dei bilanci comunali. La maggioranza dell’Assemblea sostiene la norma, che potrebbe essere licenziata e poi calendarizzata per l’aula immediatamente. Durante la discussione della finanziaria, alcuni deputati avevano sollevato la questione dell’aumento delle indennità per i consiglieri comunali, ma il tema era stato accantonato per evitare di far naufragare l’emendamento per le indennità degli amministratori. Quest’ultimo è stato finanziato per il 50% con fondi del bilancio della Regione.

Proseguono gli aumenti delle indennità per la classe politica

Il caso degli aumenti Istat per i deputati continua a essere discusso all’Assemblea, nonostante l’aula abbia confermato la legge del 2014, bocciando un emendamento soppressivo durante i lavori per la finanziaria. Alcune persone che fanno parte del bacino dei “cosiddetti stabilizzati” non hanno percepito alcun aumento perché non previsto dalla stessa legge che riguarda i deputati. Si tratta di una ottantina di dipendenti dei gruppi parlamentari, il cui nome è in un elenco dal quale i gruppi possono attingere all’inizio della legislatura e inquadrarli poi con contratti individuali. Per questi dipendenti, l’Assemblea siciliana destina ai gruppi parlamentari un contributo fino a un massimo di 58.571,44 euro a dipendente, importo che varia a seconda dell’inquadramento contrattuale. Negli ultimi 8 anni, non c’è stato alcun adeguamento Istat per gli “stabilizzati”, il cui contratto è bloccato, il che impedisce loro di percepire aumenti se non per legge. Se la rivalutazione dell’indice legato al costo della vita venisse estesa anche a questo personale, comporterebbe una spesa di 350 mila euro per quest’anno.

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