È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
BOB CORN AL CIRCOLO LEBOWSKI DI RAGUSA
27 Gen 2013 05:18
Si finisce sempre per chiedersi come sia possibile farsi commuovere solo grazie a una voce e a una chitarra, a quello stile dimesso capace di raccontare un mondo di piccole cose. Eppure accade sempre così con Bob Corn, al secolo Tiziano Sgarbi, che, anche ieri sera, nel concerto animato al “Circolo Lebowski” di via Duca D’Aosta 5 a Ragusa, ha saputo dare vita ad un piccolo miracolo di delicatezza. Che non ha mancato di lasciare il segno. Dopo avere prodotto i suoi primi cd con la “sua” Fooltribe, Bob Corn ha cominciato a girare. In lungo e in largo. Oggi vanta una intensa mole di concerti in Italia e in tutta Europa, grazie alle collaborazioni con Mike Watt, Xiu Xiu, Giardini di Mirò, Karate, Will Oldham, Comaneci e tantissimi altri. E’ facilissimo farsi tentare dagli occhi brillanti di Bob Corn. E’ accaduto anche ieri sera grazie al fatto di avere saputo fondere, con la sua chitarra, vecchia musica americana e grande capacità lirica ed espressiva. Ieri, quindi, Ragusa ha avuto modo di confrontarsi con l’ironia e la vivacità di uno dei cuori pulsanti della musica indipendente italiana. Voce, musica e racconti: versi intimisti, melodie pacate, storie toccanti. Tutto questo è il progetto folk di Tiziano Sgarbi che, nella veste di Bob Corn, trova la sua massima espressione. Con questo alias, sembra che si sia messo a fare musica quasi per scherzo. E magari ha iniziato proprio così. Eppure, partendo da San Martino Spino, nel Modenese, ha avuto modo, negli anni, di mettere insieme una corposa discografia. Il suo è un folk non tanto crepuscolare ma bucolico e disteso, riflessivo e rilassato, alla maniera di un Bonnie “Prince” Billy o di un M. Ward italiano. “Un’altra proposta – dicono al Circolo Lebowski – che ci ha permesso di spaziare nel campo della musica. Un personaggio che merita senz’altro grande notorietà per la capacità che ha di intrattenere e di catturare l’attenzione cantando e raccontando”.
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