BISOGNA RIQUALIFICARE LA SPESA PUBBLICA

Nel condividere l’iniziativa avviata dalla Segreteria Provinciale della CISL Funzione Pubblica di Ragusa con una recente nota, la scrivente Associazione si unisce alla richiesta di convocazione di un tavolo di confronto propedeutico alla predisposizione di un piano triennale che riqualifichi la spesa pubblica, razionalizzi i processi produttivi e  riorganizzi i  servizi delle amministrazioni pubbliche, ai sensi dell’art. 16 della Legge 111/2011.

In particolare, come Associazione dei consumatori, avendo come obiettivo prioritario la tutela dei bisogni delle famiglie e delle comunità in un  momento come l’attuale di alta criticità, in cui il potere d’acquisto è in forte flessione e tutta l’economia del Paese né risente, riteniamo che ciascun soggetto  sociale, per la propria parte, debba impegnarsi per trovare soluzioni che coniughino le politiche del rigore con il miglioramento dei servizi ai cittadini.

L’art.16 della citata Legge n. 111/11 ad oggetto “contenimento delle spese in materia di impiego pubblico” consente agli Enti e alla Aziende, con il contributo  dei lavoratori pubblici e del sindacato e quindi  con il potenziamento  della contrattazione integrativa, di attuare nuove misure di risparmio, razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di  individuazione ed eliminazioni di  sprechi  ed inefficienze,  anche attraverso la semplificazione di procedure, la riduzione delle autovetture di servizio, il riordino e la ristrutturazione amministrativa, la riduzione dei costi della politica, la riduzione di affidamento di appalti di servizio e consulenze esterne, tutte misure che concretizzano da una parte risparmi per  le amministrazioni ed efficientamento dei servizi, con positive ricadute a favore dei consumatori sia sul  versante delle tasse che del miglioramento dei  servizi.

Oggi, ancor più di prima, occorre maggior senso di responsabilità ed attenzione ai bisogni dell’utenza nella progettazione dei  servizi pubblici, anche attraverso il costante confronto con le Associazioni dei consumatori, per far si che l’incremento della produttività,  il miglioramento della qualità e la maggiore economicità dei servizi resi alla collettività sia il frutto anche  del contributo propositivo di chi ne fruisce, che per legge potrà esprimere il suo grado  di soddisfazione.

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