BISOGNA RICORDARE PER NON DIMENTICARE

Stamani presso la prefettura di Ragusa si è svolta la “Giornata Della Memoria” alla presenza delle autorità locali: il commissario provinciale, i sindaci di ogni paese della provincia, il Col. dei Carabinieri  e della Guardia di Finanza oltre alle scolaresche. Il prefetto Vardé, salutando e ringraziando i presenti, ha sottolineato come in Italia vi sia una legge che sancisce  come giorno della memoria il 27 gennaio non un giorno fine a se stesso ma ricco di significato. Non bisogna ignorare che sono morti più di 6milioni di ebrei, zingari, omosessuali e tutti coloro che si sono ribellati al regime fascista e nazista. Un vero è proprio genocidio sottolineato anche dalla lettura di un passo scritto dal compianto Modica Calogeno, ricordato in tale occasione dalla figlia e dalla nipote che hanno ritirato “La Medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti” conferita dal Presidente della Repubblica alla memoria. L’altra medaglia è stata conferita al compianto Gurrieri Giovanni ritirata dal figlio. Entrambi sono tornati da uomini liberi nella loro amata isola dopo aver dovuto subire soprusi e torture di ogni genere, nei campi di prigionia tedeschi, prima che arrivassero gli alleati a strapparli da quel terribile incubo. Presente anche il signor Salvatore Dipasquale anche lui uno dei reduci, testimonianza viva di un dramma che ha fa fatto versare sangue e lacrime. Il vescovo, Mons. Paolo Urso, nel suo intervento ha sottolineato come si deve avere il dovere di ricordare perché il passato influenza sempre il futuro. In questa pagina di storia si deve sottolineare l’importanza sia dell’obbedienza sia della disobbedienza e cosa questo ha portato. Oltre alla riflessione e ai racconti dati anche dal supporto filmico, si è dato spazio ad una pagina di storia locale. Così il prof. Giovanni Di Stefano ha fatto un excursus storico sull’insediamento e le comunità ebraiche nella provincia di Ragusa, esaminando una cartina per arrivare alla toponomastica e alle attività svolte da questa comunità, soprattutto nei comuni di Modica e di Scicli. Il tutto si è concluso, invitando alla riflessione e toccando gli  animi dei presenti, con la lettura della poesia di Primo Levi “Se questo è un UOMO” per poi ascoltare le soavi voci del coro dei bambini “Mariele Ventre” di Ragusa che hanno intonato la canzone “La Pace si può”

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