“BISOGNA AIUTARE SENZA FARE DISTINZIONI”

 

“Non devo catalogare gli altri per decidere chi è mio prossimo e chi non lo è. Dipende da me ‘essere o non essere prossimo’ della persona che incontro e che ha bisogno di aiuto, anche se estranea o magari ostile”.

E’ il messaggio che papa Francesco trae dalla parabola del “buon samaritano”, da lui commentata domenica all’Angelus.

“Anche noi possiamo porci questa domanda: chi è il mio prossimo? Chi devo amare come me stesso? I miei parenti? I miei amici? I miei connazionali? Quelli della mia stessa religione?…”, ha osservato il Santo Padre. “Fatti prossimo del fratello e della sorella che vedi in difficoltà”, è stato quindi l’insegnamento ricavato dalla parabola. “Fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento: mi viene in mente quella canzone ‘parole, parole, parole’… – ha detto papa Francesco – “No fare, fare e mediante le opere buone, che compiamo con amore e con gioia verso il prossimo – ha continuato -,la nostra fede germoglia e porta frutto“.

                                                                                      

 Giuseppe Raciti

 

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