Beffa idrica a Ragusa: potabilizzatore costato milioni ma fermo

L’acqua è sempre più preziosa e ogni goccia dovrebbe essere protetta come oro. Nelle contrade ragusane di Camemi e Gatto Corvino si consuma un paradosso che lascia senza parole: i rubinetti sono asciutti da oltre sei mesi, nonostante l’esistenza di una rete idrica funzionante e un potabilizzatore costruito proprio per servire quelle zone.

A denunciare la situazione, con parole durissime, è Peppe Calabrese, capogruppo del Partito Democratico al Consiglio Comunale di Ragusa: «È assurda e inspiegabile la situazione che si protrae da mesi. C’è un potabilizzatore a monte di Camemi, costruito con un investimento pubblico da oltre un milione di euro. Eppure, nei villaggi di Camemi e Gatto Corvino non arriva una sola goccia d’acqua».

L’impianto in questione, realizzato anni fa proprio per servire le contrade a monte di Marina di Ragusa, è oggi pressoché inutilizzato. Inizialmente, si era parlato di un livello troppo basso dell’acqua nella diga da cui il potabilizzatore attinge. Ma adesso, nonostante i livelli si siano normalizzati, la situazione non è cambiata. «Qual è la scusa attuale?» chiede polemicamente Calabrese.

Ma la rabbia non nasce solo dalla sete. A bruciare è lo spreco. «Non è possibile che si sia speso tanto denaro pubblico per realizzare una rete idrica e un impianto che non è attivo. È uno schiaffo alla dignità dei cittadini e alla logica stessa della buona amministrazione» incalza il consigliere, che accusa l’amministrazione di immobilismo e silenzi.

Le famiglie residenti in queste zone si sentono abbandonate, cittadini di serie B in una località che, tra l’altro, rappresenta una delle mete più frequentate del litorale ragusano. A nulla sono servite, finora, le sollecitazioni rivolte all’Ammnistrazione.

«A nome di tutta la comunità, chiedo con forza che l’amministrazione intervenga immediatamente – conclude Calabrese –. Va attivato il potabilizzatore e va ripristinata la distribuzione idrica nelle contrade. La pazienza è finita. Servono risposte concrete e subito».

Intanto, mentre l’estate si avvicina e i flussi turistici aumentano, Camemi e Gatto Corvino rischiano di vivere un’altra stagione a secco.

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