BARTOLO IEMMOLO SUPERSTITE DELLA CORAZZATA “ROMA” PROMOSSO SOTTOCAPO NOCCHIERO

La storia oltre ad insegnarci molto a volte assume risvolti capricciosi e particolarmente significativi. A pochi giorni dal clamoroso ritrovamento di parte del relitto (la torretta dei cannoni di prua) della corazzata italiana “Roma” colata a picco al largo dell’Asinara, a circa 20 miglia dalla costa perché colpita da due bombe radiocomandate sganciate da aerei tedeschi all’indomani della firma dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati a Cassibile in provincia di Siracusa, è arrivata la promozione a sottocapo nocchiero di uno dei sopravvissuti a quell’affondamento il marinaio ragusano Bartolo Iemmolo, classe 1919. In  quel tragico affondamento della corazzata italiana di 46 mila tonnellate, un gioiello, per quei tempi, della marineria mondiale in cui perirono quasi due mila marinai e circa 600 si salvarono c’era anche il nostro Iemmolo, oggi 93enne, lucido, perfettamente chiaro nella descrizione di quel tragico evento, sempre affettuoso con noi che lo conosciamo da tantissimi anni e che ci chiama “ u giornalista” e che lo abbiamo incontrato mercoledi ad Augusta sulla Nave Sirio.

Il decreto di nomina è stato infatti letto dal comandante del Pattugliatore “Sirio” C.F.  Francesco Loiero che sull’unità militare ha ricevuto una delegazione di soci dell’Associazione marinai d’Italia di Ragusa,Scicli e Pozzallo, di cui in queste pagine parla la nostra inviata Adelina Valcanover in un fotoreportage dell’evento, con i tre presidenti Rosa, Scifo e Barrera e con il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna che ha voluto essere presente, a nome della cittadina marinara iblea, ad un evento così emozionante e davvero unico, con la rievocazione di momenti della nostra storia tragici ed ancora presenti nella mente e nel cuore di diversi partecipoanti all’uscita in mare dell’Anmi iblea.

Bartolo Iemmolo ha raccontato alvostro cronista e ovviamente ai comandanti della Sirio e della della Foscari ( altra unità su cui son saliti i marinai ragusani) C.F. Fabrizio Bondi ed ai rispettivi equipaggi tutta la vicenda nei minimi particolari con episodi, tappe, momenti, esperienze di quel terribile pomeriggio del 9 settembre 1943 poco prima del calare del sole dopo che le due bombe colpirono la corazzata italiana. Il racconto è poi continuato alla mensa sottoufficiali di Augusta dove  si erano recati un centinaio di marinai d’Italia provenienti da diverse parti della Sicilia (Carini, Messina e Ragusa) per pranzare e per festaggiare Iemmolo che aveva poco prima sulla “Foscari”  recitato alcune poesie della marineria di altri tempi al comamdante Bondi ed all’equipaggio.

Anche noi ci associamo ai complimenti per Iemmolo con un arrivederci in attesa dei cento anni del “Sottocapo Nocchiero” più grande d’Italia.

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