È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
BARACCHE NELLA RISERVA DELL’IRMINIO
08 Ago 2011 07:23
Quest’estate ha regalato ai frequentatori della spiaggia della Riserva naturale Macchia Foresta del fiume Irminio, una piacevole sorpresa: la larghezza dell’arenile, nel suo tratto balneabile, è più che raddoppiata; insieme alla larghezza, è di contro aumentato anche il numero di bagnanti, locali e non, che frequentano questo tratto incontaminato della costa iblea. Fin qui nulla di particolare, se non fosse che da qualche settimana a questa parte, ho notato diversi bagnanti che, con la solerzia di formiche operose, trasportavano a braccia rami secchi di arbusti, tronchi e canne dall’entroterra della spiaggia presso la riva, per edificare piccole capanne, pranzando e sollazzandosi all’ombra del loro manufatto. Questo comportamento ha avuto un seguito nei giorni successivi a quel primo singolare “avvistamento”. Oggi, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: arrivo in spiaggia e, oltre alle solite capanne e alla spazzatura sempre più abbondante, mi accorgo di un’anguria infossata nella sabbia del bagnasciuga da qualcuno che voleva tenerla al fresco…tutto questo in una riserva naturale! Stupito da questi comportamenti e seccato per il poco decoro che queste baracche gettano sulla bellezza del paesaggio, ho deciso di recarmi dagli addetti al controllo della riserva. Ebbene, sono stati i primi a minimizzare sull’accaduto: “Non si preoccupi sono costruzioni precarie” – hanno detto – “e la mattina presto provvediamo a rimuoverle” E’ falso, perché alcune di esse sono presenti da diversi giorni. “Non possiamo fare niente se sono site nel tratto balneabile…è come se fossero in una qualunque spiaggia di Marina” – ha continuato – Falso anche questo, la balneabilità infatti non fa decadere lo stato di riserva naturale di quel tratto di costa. Pertanto leggendo la normativa della riserva, mi pare che siano diversi gli articoli infranti da questi più o meno ignari (e incivili) fruitori della spiaggia: PRIMO: è vietato prelevare sabbia, terra o altri materiali; SECONDO: è vietato danneggiare, disturbare o catturare animali vertebrati o invertebrati, raccogliere e distruggere nidi e uova (nessuno gli assicura che prelevando quei rami e tronchi non distruggano qualche nido o qualche tana); TERZO: è vietato asportare o danneggiare piante o parti di esse; QUARTO: è vietato abbandonare rifiuti al di fuori degli appositi contenitori (l’ABC del vivere civile); QUINTO: è vietato praticare il campeggio o il bivacco. Al di là del discorso normativo, ritengo che la preservazione dell’ecosistema e la conservazione di questi luoghi, debba essere nell’interesse di tutti, non solo di chi a quella spiaggia è affezionato. Riempie di orgoglio vedere queste spiagge piene di turisti e villeggianti, ma ciò che li attira è l’anima selvaggia che le contraddistingue e il paesaggio incontaminato, allora lasciamolo tale!
Tende da campeggio, spazzatura e capanne improvvisate stanno rovinando uno dei tratti più belli della nostra costa; possibile che nessuno possa e voglia fare niente?
Speriamo allora che la tartaruga Caretta caretta non decida mai di venire a deporre le proprie uova presso le coste nostrane, altrimenti troverebbe qualcuno pronto a piantarci sopra un’anguria o un capanno, e magari degli addetti alla vigilanza a rimproverarle per aver nidificato nella zona balneabile!
Lettera firmata
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Carissimo lettore intanto grazie per la lettera segno di civiltà ed amore per la propria terra anche se sappiamo che vive, purtroppo, a ltrove; Non è vero che nessuno può far nulla ed anzi noi faremo qualcosa non solo pubblicando la lettera ma anche avvisando le Autorità dello scempio: Ma non garantiamo risultati perché con i tempi che corrono…Franco Portelli
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