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Comune di Modica: indagini ufficiali di carabinieri e guardia di Finanza ma gli avvisi di garanzia restano senza conferma
30 Mag 2025 05:55
A Modica in questi giorni ha preso corpo improvvisamente ed anche con una certa insistenza un chiacchiericcio che ha il sapore della giustizia sommaria e della confusione informativa. Cinque — così si vocifera — sarebbero gli avvisi di garanzia notificati a funzionari e amministratori della precedente amministrazione. Per intenderci, quella di Abbate. Ma, al netto della eco popolare, nessun elemento concreto ha sino ad oggi, confermato tali notifiche, né alcun atto ufficiale è giunto agli organi di stampa, come richiede il rigore del giornalismo e della legge. È in questo contesto che il nostro giornale ha fatto una scelta, difficile ma doverosa: non pubblicare. Numerosi nostri lettori e lettrici ci hanno scritto chiedendo il perchè di questa scelta in controtendenza rispetto tutti gli altri. Non è stata assunta per timore, non per autocensura, e nemmeno per un eccesso di garantismo. La nostra è stata una decisione di ordine metodologico e professionale, ancorata al rispetto del principio fondativo dell’articolo 21 della Costituzione: la libertà di stampa è un diritto solo se esercitata con responsabilità.
Chi, oggi, ha scritto o rilanciato la notizia degli “avvisi”, lo avrà fatto, nella migliore delle ipotesi, per inseguire la suggestione del clamore ma non vogliamo giudicare tali scelte. Noi facciamo informazione partendo dalla nostra formazione: un avviso di garanzia, è un atto volto a garantire il diritto di difesa dell’indagato. E soprattutto, è un atto coperto dal segreto investigativo fino alla conclusione delle indagini preliminari, come stabilito dalla legge Cartabia che, con il d.lgs. 150/2022, ha rafforzato il silenzio istruttorio per evitare derive mediatiche. Scrivere addirittura di avvisi di garanzia non avendo nessun elemento concreto, nessun nome e nessuna prova, ma parlando in genere di funzionari ed amministratori equivale a lanciare una ombra lunga indistintamente su tutti e tutto in un inutile gioco al massacro. Inoltre, a giudicare, dalle dichiarazioni rilasciate da Abbate secondo cui nè lui, nè assessori appartenuti alla sua Giunta, hanno ricevuto avvisi e sia quelle della Sindaca Monisteri, la quale anche lei sostiene di non aver ricevuto avvisi assieme ai suoi assessori, la notizia sarebbe assolutamente falsa.
A oggi, invece, l’unico fatto oggettivamente concreto e certo — e quindi l’unica vera notizia — di cui siamo assolutamente sicuri è che Carabinieri e Guardia di Finanza sono impegnati da mesi ad acquisire documenti, ascoltare funzionari del Comune come persone informate sui fatti in molti settori che vanno dalla manutenzioni all’urbanistica, passando dai servizi sociali. Sono in corso indagini accurate con acquisizioni e di atti, delibere, determine e documenti. Insomma è in corso un contesto investigativo riguardante procedure e decisioni assunte dalla passata amministrazione che ancora non ha prodotto atti a rilevanza pubblica o giudiziaria ma che a breve potrebbe produrli. Forze dell’ordine e magistrati inquirenti in buona sostanza stanno cercando di fare chiarezza su alcuni importanti procedimenti amministrativi adottati dalla amministrazione Abbate al fine di verificarne correttezza, legittimità e soprattutto legalità.
Qualsiasi altro elemento, oltre questa informazione di cui vi stiamo fornendo e che è più che comprovata — compresi i nomi, i numeri e presunte responsabilità — resta nel perimetro dell’indistinto. Dare forma a queste ombre significherebbe prestare il fianco a un giornalismo di opinione più che di cronaca, più adatto ai bar che alle redazioni. Abbiamo scelto, insomma, di non trasformare la voce in verità. Di non cedere al sensazionalismo ma di continuare a praticare un’informazione fondata sui fatti, non sul chiacchiericcio. In un tempo in cui anche la magistratura deve fare i conti con la comunicazione e il populismo giudiziario rischia di stravolgere il processo penale — già lungo e fragile — noi riteniamo che il giornalismo abbia una sola via d’uscita: l’etica. Se e quando arriveranno conferme documentate, con atti ufficiali consultabili, saremo i primi a informare i nostri lettori. Ma fino ad allora, restiamo fedeli a ciò che siamo: non megafoni del potere o del sospetto, ma custodi della verità verificabile.
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