AVVIATA LA COSTRUZIONE DEL LABORATORIO ECOSOCIALISTA NEL PD

Si è avviato, con l’iniziativa della settimana scorsa a Roma, il laboratorio Ecosocialista nel PD. L’incontro è stato promosso da Sergio Gentili, Carlo Ghezzi, Pietro Folena oltre che da chi scrive, a nome di tanti altri fra i quali Fabio Fianchino del PD ibleo, per discutere della crisi del neoliberismo e della fase di transizione che si è aperta in tutto l’occidente. Hanno accolto l’invito fra gli altri Stefano Fassina, Guglielmo Epifani, Claudio Sardo, Carla Cantone, Nico Stumpo. Il dibattito si è mosso lungo la consapevolezza che lo sbocco della transizione non è affatto data e tantomeno certa con il Governo Monti. E allora bisogna porsi alcune domande di fondo: in che direzione si esce dalla crisi, con quali riforme e verso quale società, anche nella nostra realtà iblea che sembra aver smarrito la strada dello sviluppo e della coesione sociale.

 

E’ convinzione che per stare in piedi in questa fase di transizione sia indispensabile realizzare alcune condizioni politiche e culturali. In primo luogo l’affermazione di una nuova gerarchia di valori. Oggi questi sono sintetizzabili in un innovativo nucleo formatosi nei lunghi decenni di critica e di contrasto ai disvalori dell’egoismo sociale. Il nuovo nucleo valoriale fonde in sé il valore dell’eguaglianza, della dignità della persona, dei suoi diritti civili e sociali, del valore del lavoro, del protagonismo della donna della responsabilità dell’uomo verso la natura. Assieme alla rinnovata capacità di affrontare una nuova questione sociale realizzatasi per responsabilità delle destre connotata dall’aumento delle disuguaglianze, deterioramento della dignità del lavoro e dal degrado ambientale (inquinamento, privatizzazione dei beni comuni, restringimento della biodiversità). Infine, l’avere chiara la proposta di società che vogliamo. Una società che dobbiamo contribuire a realizzare concretamente girono per giorno. Una società equa, sobria e sostenibile, che ricostruisca il disastro lasciato dalle destre ad ogni livello nazionale, regionale e locale. Ancorata alla rivoluzione industriale che è in atto, la terza, che permette nuove forme di accumulazione, innovative imprese sociali e cooperativistiche, ed è in grado di creare lavoro, servizi e sistemi industriali ad alta qualità ecologica e competitiva. Con la terza rivoluzione industriale si aprono le porte, infatti,  cioè alla transizione verso nuovi sistemi energetici efficienti e non inquinati, alla qualità sociale ed ecologica dei sistemi urbani, alla valorizzazione dei beni culturali, del paesaggio e del territorio, al rinnovamento qualitativo dell’agricoltura e dei grandi comparti industriali, dall’edilizia al turismo.

 

Il laboratorio quindi intende realizzare una vera novità unitaria, uno spazio culturale aperto e plurale, per chi nel PD e con il PD, vuole ridare energie e forza alle idee di cambiamento e rinnovamento, riconoscendosi nelle idealità ecologiste, solidaristiche e socialiste.

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