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Avevano come base di spaccio un fast food: operazione antidroga nel ragusano, 8 persone arrestate. Droga anche ai minori. FOTO E NOMI
15 Feb 2021 11:52
E’stata denominata “Fast Food” l’operazione dei carabinieri di Ragusa, coordinati dal sostituto procuratore Monica Monego. Il blitz ha smantellato la rete di spaccio che aveva tra i suoi clienti anche minorenni e la sua sua base in un fast food. Per due indagati e’ stata disposta la custodia in carcere, per sei gli arresti domiciliari, per un altro l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Altre quattro persone hanno ricevuto un avviso di garanzia. Tutti hanno tra i venti e trent’anni e c’e’ un 44 enne.
La banda si occupava dell’acquisto di ingenti quantita’ di marijuana “mai inferiori al chilogrammo”, dicono gli inquirenti, e della vendita al dettaglio. Il rifornimento di droga veniva effettuato a Catania con un sistema quasi infallibile: auto noleggiate e staffette che controllavano la presenza di eventuali posti di blocco per intercettare la presenza di pattuglie delle forze dell’ordine eventualmente presenti sulla strada del rientro.
La seconda fase era quella dello stoccaggio: una volta a Ragusa, la marijuana veniva stoccata presso l’abitazione del principale indagato che la rivendeva, non meno di 100 grammi alla volta, a altri che, meno noti dei principali indagati, si prestavano a fare da intermediari nella rivendita in cambio di poche centinaia di euro per il disturbo. Viene definito “spregiudicato” l’ideatore dello spaccio: consegnava a domicilio lo stupefacente ai propri collaboratori e quando lo faceva, per non destare sospetti, portava con se’ anche la moglie e la figlia.
E proprio con questo espediente per molti mesi ha evitato che la sua abitazione fosse individuata dagli inquirenti, e se ne vantava. A presentare i dettagli in conferenza stampa, il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Gabriele Gainelli, con il sostituto procuratore di Ragusa, Monica Monego, e il comandante della Compagnia di Ragusa, Stefano Borghetto e del Norm, Zaccaria Sica.
L’indagine e’ partita a novembre del 2019 e si e’ conclusa a luglio del 2020, ha spiegato il colonnello Gainelli, “nel frattempo e’ stata sequestrata marijuana per un complessivo di 4 chili. Oltre 2 mila euro al chilo per gli spacciatori, e poi la vendita al dettaglio”. Gli spacciatori cercavano clienti giovani “e si concentravano in luoghi di naturale aggregazione. Ci e’ capitato spesso di coinvolgere anche genitori. L’eta’ degli assuntori si abbassa. In una circostanza era stata fermata una macchina con dei minorenni che avevano della sostanza stupefacente a bordo. Uno dei genitori in quella occasione, in lacrime ha chiesto al figlio: ‘Cosa ti ho fatto mancare?’, e la risposta e’ stata ‘Ma papa’ lo fanno tutti’.
Ecco, una rete che coinvolge spesso soggetti molto giovani e anche in questo caso ne abbiamo avuto prova”. Il sostituto procuratore Monica Monego ha sottolineato che si tratta di “soggetti che pur avendo contatti occasionali orbitano in un circondario territoriale non vastissimo, ciascuno opera per proprio conto. I soggetti sono attivi ma nel proprio personale. Insomma, una rete vivace ma con un vincolo organizzativo non stabile”. La droga e’ stata poi dirottata da Catania, dove avveniva l’approvvigionamento a Ragusa per finire a Comiso, Vittoria, Santa Croce e Marina di Ragusa. E altri aspetti sono ancora al vaglio degli inquirenti. Stefano Borghetto, comandante della Compagnia di Ragusa, ha raccontato di come l’attivita’ avviata nel 2019 da chi lo aveva preceduto sia arrivata alla conclusione. “Ci ha colpito il meccanismo che gli indagati hanno sviluppato. Lo stupefacente arrivava da fuori provincia, da Catania. L’indagato principale, Giovanni Randazzo, si proccupava di consegnare la merce ai suoi contatti che poi spacciavano.
Per non destare sospetti – aggiunge Borghetto – lui si muoveva con moglie e figlia, utilizzandole come copertura. Dietro le uscite, cessioni di 100 grammi alla volta che venivano consegnati agli spacciatori”. Il gip di Ragusa, Eleonora Schinina’ ha disposto la custodia cautelare in carcere per Giovanni Randazzo, 27 anni, e Lamin Sanyang, 22; ai domiciliari Nunzio Mugliarisi, 35 anni, Giovanni Barrano, 28 anni, Anthony Calabrese, 26 anni, Alessio Solarino, 35 anni, Francesco Salis, 44 anni, Gabriele Collodoro, 28 anni; obbligo di firma per Majri Montasar, 26 anni. Altri quattro pur non essendo destinatari di misure restrittive, sono stati coinvolti nella operazione. La zona limitrofa al “Fast food” era particolarmente interessante per gli spacciatori che puntavano ad avvicinare i clienti spesso nelle strade limitrofe, poco illuminate. Continua a preoccupare l’abbassamento dell’eta’ degli assuntori e pur non essendoci emergenza a Ragusa “i risultati come quello raggiunto oggi, ci fanno proseguire con grande attenzione”, ha concluso il comandante Borghetto.
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